Rosberg in pole position a Suzuka, ma grande paura per Kvyat

Il pilota della Mercedes conquista la seconda pole del 2015 e raggiunge Sir Jackie Stewart a quota 17 partenze al palo in carriera. Prossima fermata, Mario Andretti (a quota 18). Sessione chiusa in anticipo di 1 minuto per il gran botto del giovane pilota russo, che commette un errore grave in ingresso della veloce Curva 10 e si capotta, distruggendo la sua monoposto (e non facendosi neanche un graffio, per fortuna)

Suzuka – Nico Rosberg ha conquistato la pole position del Gran Premio del Giappone, staccando di quasi 8 centesimi il compagno di squadra Lewis Hamilton, leader della classifica iridata. Per tutti i piloti impegnati nell’ultima eliminatoria un solo giro veloce, a causa dello spettacolare – quanto incruento alla fine – incidente di Daniil Kvyat, che ha sbattuto la sua Red Bull all’uscita della veloce Curva 10, mettendo la ruota anteriore sinistra sull’erba nell’impostare la piega, un errore gravissimo per un pilota talentuoso come il ‘russo di Roma’ e per le sue aspirazioni mondiali.

Il botto di Kvyat ha chiuso le qualifiche, interrotte dalla bandiera rossa per soccorrere il giovane pilota della Red Bull, mantenendo Rosberg in prima posizione e consegnando al pilota tedesco della Mercedes la seconda pole stagionale, diciassettesima in carriera, come Sir Jackie Stewart. Nell’obiettivo ora c’è Mario Andretti a quota 18.

Dietro le due Mercedes le due Williams e le due Ferrari con l’alternanza Bottas, Vettel, Massa, Räikkönen. Ricciardo, con la prima Red Bull, partirà dal 7° posto, davanti a Grosjean sulla Lotus, Perez sulla prima Force India (fresco di riconferma nel team anglo-indiano) e Daniil Kvyat, che però ora dovrà far fede sui meccanici della Red Bull, che dovranno ricostruire la monoposto per consentirgli di partecipare alla gara.

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In Q1, Hamilton precedeva Rosberg, Räikkönen, Bottas, Grosjean, Ricciardo, Vettel, Verstappen, Kvyat e Massa, ultimo della virtuale Top10. Passavano il taglio anche Maldonado, Sainz, Perez, Hülkenberg e Alonso, che per poco meno di 2 decimi escludeva il compagno Button, primo degli eliminati al primo taglio, davanti alle due Sauber di Ericsson e Nasr e le due Mano/Marussia di Stevens e Rossi, con quest’ultimo fuori dal 107% e quindi soggetto al bene placet dei commissari sportivi per la partecipazione alla gara. Da rilevare l’uscita di Marcus Ericsson alla Spoon Curve (13), a causa di un errore in ingresso della doppia curva a sinistra in discesa: il pilota svedese però era fortunato a fermarsi sulla terra della via di fuga e a riprendere la pista. Proprio in chiusura, invece, Max Verstappen ‘parcheggiava’ la sua Toro Rosso all’uscita del tornatino (Curva 11), probabilmente a causa di un improvviso guasto alla power unit. La monoposto in mezzo alla pista non era però sufficiente per chiudere la sessione con la bandiera rossa (che avrebbe sospeso il tempo), perché il direttore di gara non riteneva così pericolosa la posizione della vettura. A Suzuka evidentemente le lezioni non si imparano dagli errori.

La Q2 si chiudeva invece con Rosberg più veloce di 1,5 decimi del compagno di squadra Hamilton, oltre 7 decimi di Räikkönen. Poi Massa, Bottas, Vettel, Ricciardo, Perez, Kvyat e Grosjean, ultimo della decina che si sarebbe contesa la pole. Primo degli esclusi Hülkenberg, con l’11° tempo, che però retrocederà fino al 14° posto per la penalità ricevuta a Singapore a causa dell’incidente con Massa (di cui peraltro ha riconosciuto la responsabilità, scusandosi con il pilota brasiliano). Tutto a beneficio di Sainz, Maldonado e Alonso, eliminati al secondo taglio, mentre Verstappen guardava dai box la compagnia di giro e partirà dall’ottava fila.

Ancora un buco nell’acqua in prova per Hamilton a Suzuka, che resta bloccato – si fa per dire – a quota 49 pole in carriera e con uno scenario di campionato che lo vede obbligato a difendersi, per non perdere il controllo della classifica.

Hamilton è la lepre e gioca il ruolo del leader in pericolo, perché la posizione degli inseguitori non consente alcun errore o stop ulteriore. A partire dalla…partenza, in cui Hamilton dovrà stare attento a non prendersi rischi esagerati in prospettiva iridata. Un ruolo difficile per chi vuol sempre vincere…

Per le Ferrari non tutto è perduto, sia perché i due galli della Mercedes potrebbero fare i galli e ostacolarsi a vicenda, sia perché l’atmosfera nel team di Maranello è ideale sotto il profilo psicologico: tutti hanno solo da guadagnare nel finale di stagione, Vettel è uomo-squadra come poche volte si è visto dalle parti del Cavallino Rampante, Räikkönen si è votato alla causa Vettel pro iride.

Cosa volere di più? Una vittoria e un bicchiere di champagne (magari più d’uno…).

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20150916-singapore-flag-40x262015 FORMULA 1 JAPANESE GRAND PRIX – QUALIFICHE

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Primati

In prova: Michael Schumacher (2006), Ferrari 248 F1, 1’28’’954 a 235,011 km/h di media

In gara: Kimi Räikkönen (2005), McLaren MP4-20, 1’31’’540 a 228,372 km/h di media

Sulla distanza: Fernando Alonso (2006), Renault R26, 1h23’53’’413 a 219,982 km/h di media

DRS: Singolo settore DRS a Suzuka tra le Curve 18 e 1. Il punto di rilevazione del distacco (Detection Point) è collocato 50 metri prima della Curva 16, mentre il punto di attivazione (Activation Point) è collocato 100 metri dopo la linea del traguardo.


Timing ufficiale (secondo il fuso orario di Roma)

Venerdì 25 Settembre 2015
03:00 – 04:30 Prove libere 1: diretta su Sky Sport F1 (207) e differita RaiSport 1 alle 07.30
07:00 – 08:30 Prove libere 2: diretta su Sky Sport F1 (207) e differita RaiSport 11.30

Sabato 26 Settembre 2015
05:00 – 06:00 Prove libere 3: diretta su Sky Sport F1 (207) e differita RaiSport 1 alle 09.30
08:00 – 09:00 (STIMA) Qualifiche: diretta su Sky Sport F1 (207) e differita Rai2 13.55

Domenica 27 Settembre 2015
07:00 – 09:00 (STIMA) Gara: diretta su Sky Sport F1 (207) e differita su Rai 2


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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.