Cina, serie di pacchi bomba nel Guangxi: morti e feriti a Liucheng. Lotta di potere in corso?

Finora si contano almeno sei vittime e 13 feriti. Le esplosioni avvenute nel pomeriggio di oggi. Colpite almeno 15 zone fra cui un centro commerciale, una prigione, un ufficio del governo, e altri. Per ora nessuna rivendicazione. Tra le ipotesi formulate, terrorismo islamico o tibetano, ma forse è più probabile un segno della lotta interna al Partito Comunista Cinese. L’esplosione in corrispondenza con la presenza di Xi Jinping all’ONU e col suo ritorno in patria. Fermato un uomo di 33 anni, identificato come ‘Wei’. Circa 60 pacchi sospetti sono nelle mani degli artificieri.


20151001-GUANGXI_BOMBS_AND_WOUNDED-2-800x533Pechino – Allarme terrorismo in Cina, dove da ieri almeno sei persone sono morte a causa di una serie di esplosioni che ha colpito 15 diverse località nella contea di Liucheng, nella provincia meridionale del Guangxi. Secondo AsiaNews, che cita media cinesi, ci sarebbero anche 13 feriti.La prima bomba sarebbe esplosa mercoledì 30 Settembre, intorno alle 15.50 del pomeriggio (ora locale), causando subito cinque morti, mentre la sesta persona è deceduta in seguito in ospedale. I pacchi-bomba esplosi ieri sono stati 17.

L’allarme è stato subito diramato dalle autorità locali, che hanno mobilitato soccorritori e investigatori, precipitatisi su posto con l’ausilio di unità di artificieri. Secondo le prime indagini, gli esplosivi sarebbero stati nascosti all’interno di pacchi affidati a corrieri espresso. Le fotografie pubblicate online dai residenti del luogo mostrano un edificio semi distrutto, indice del potenziale deflagrante dell’ordigno, mentre altri testimoni sostengono vi siano anche automobili devastate, ma non si capisce ancora se autobomba o colpite dalle esplosioni dei pacchi.

Una nuova esplosione si è verificata questa mattina. I media cinesi danno oggi risalto – con reportages fotografici – sull’odierna festa nazionale della Repubblica Popolare Cinese, ma dedicano pochissimo spazio agli attentati. La notizia è riportata, ma non si parla in alcun modo dei possibili autori. Secondo alcune fonti locali, citate da AsiaNews, un uomo di circa 33 anni – identificato come ‘Wei’ – sarebbe stato arrestato, ma la notizia non è stata confermata dalla polizia.

20151001-GUANGXI_BOMBS_AND_WOUNDED-800x496Gli ordigni sarebbero stati inviati per tutta la contea con normali pacchi, consegnati da corrieri espresso. La bomba di questa mattina ha provocato il ferimento di una persona, forse il destinatario del pacco, che lo ha aperto in un condominio a cinque piani: l’esplosione ha causato danni strutturali all’edificio e il crollo di un muro di mattoni.

I 17 pacchi-bomba esplosi ieri hanno invece colpito luoghi diversi: un centro commerciale, una prigione, un ufficio del governo locale, un supermercato, una stazione di trasporti, un ospedale, un dormitorio, un mercato di verdure e un centro sanitario.

Cai Tianlai, commissario di pubblica sicurezza di Liucheng citato da AsiaNews, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa che sono stati identificati circa 60 contenitori sospetti, al momento al vaglio degli artificieri.

Sulla stampa nazionale non si formula alcuna ipotesi sugli autori e sulla matrice di questi attacchi terroristici, mentre alcuni analisti indipendenti hanno prospettato tre scenari: terrorismo islamico, indipendentismo tibetano e una lotta interna al Partito Comunista Cinese, sconquassato da scandali e corruzione diffusa, cui il presidente Xi Jinping starebbe rimediando, anche se molti ne contestano proprio il ruolo moralizzatore.

A pochi è sfuggita infatti la concomitanza degli attacchi con la presenza di Xi Jinping all’ONU, per l’Assemblea Generale, che ne ha incoronato la figura come grande leader mondiale, e il successivo rientro in patria. Secondo alcuni esperti – come Willy Lam – già il disastro di Tianjin sarebbe da collegare a una resa dei conti per il potere.

(Credit: AsiaNews) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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