Per allungare la vita è bene bere caffè: ha effetto scudo su certi tumori e sul diabete di Tipo 2

In occasione dell’International Coffee Day, che si celebra ogni 1° Ottobre, il quotidiano britannico ‘The Indipendent’ riprende le virtù della bevanda più bevuta in Italia, con alcune accortezze da seguire


Londra – Bere molto caffè non ha solo conseguenze negative. Fermarsi spesso al bancone del bar ha anche benefici, come sostiene una revisione sistematica che ha preso in considerazione numerosi studi condotti negli ultimi anni. I risultati, diffusi in occasione dell’International Coffee Day che si celebra oggi 1 ottobre e ripresi dal quotidiano britannico ‘The Independent‘, sono infatti a favore della bevanda, che allungherebbe la speranza di vita e proteggerebbe dal cancro al fegato e alla prostata e dal diabete di Tipo 2.

Di contro, un consumo elevato di caffè aumenterebbe il rischio di tumore del polmone ed è da limitare durante la gravidanza o se si soffre di pressione alta. È importante notare però che la gran parte delle ricerche sul caffè deriva da studi osservazionali, che misurano gli effetti considerando la bevanda in associazione ad altri fattori e non come componente principale.

Ecco, nel dettaglio, i benefici della bevanda emersi dalle diverse ricerche effettuate in campo medico:

1) Aspettativa di vita più lunga. Chi beve abitualmente molto caffè ha un rischio del 14% inferiore di morire prematuramente rispetto a chi ne consuma di meno. Una o 2 tazzine al giorno riducono il rischio dell’8%, mentre chi preferisce il decaffeinato dovrà berne tra le 2 e le 4 per avere un rischio del 14% inferiore rispetto a chi non ne consuma affatto;

2) Minor rischio di ammalarsi di cancro al fegato. Ogni tazzina quotidiana comporta un -14% di rischio, soprattutto negli uomini. I ricercatori hanno dimostrato infatti che alcune componenti naturali del caffè, come il kahweol e il cafestol, proteggono dal cancro e dalle infiammazioni in generale. La bevanda sembra così essere in grado di regolare i percorsi biochimici del fegato, proteggendo il corpo dalle tossine, inclusa l’aflatossina e le altre componenti cancerogene;

3) Meno diabete di Tipo 2. Con 3 o più tazzine al giorno il rischio di contrarre la malattia si abbatte del 21% rispetto a chi consuma poco caffè o non ne fa uso. Se si superano le 6, la percentuale di rischio scende addirittura di un terzo. Il caffè riduce infatti lo stress ossidativo e contiene acido clorogenico che incrementa il metabolismo del glucosio e la sensibilità all’insulina; ma anche acido caffeico, che ha proprietà antinfiammatorie.

4) Minor rischio di cancro alla prostata. Chi beve molto caffè ha il 10% di rischio in meno di ammalarsi di cancro alla prostata rispetto a chi ne prende meno. Per ogni 2 tazzine extra, il rischio di cancro scende del 2,5%. Tuttavia, una volta contratto il tumore, la bevanda non ha nessun fattore protettivo.

Al contrario, le ragioni per limitare il consumo di caffè sono almeno tre:

1) Maggior rischio di cancro al polmone. Due tazzine extra al giorno aumentano dell’11% il rischio di contrarre il tumore, mentre i grandi bevitori hanno una percentuale di rischio del 27% maggiore. Va meglio con il decaffeinato, che invece ridurrebbe del 34% il rischio. Tuttavia, i risultati sono basati su appena 2 studi, quindi il dato ha un’attendibilità minore;

2) Sconsigliato il consumo in gravidanza. Gli esperti cercano di dissuadere le donne incinte dal consumo eccessivo di caffè. Per l’American College of Obstetricians and Gynecologist la dose corretta non deve superare i 200 milligrammi al giorno, pari a 1-2 tazzine;

3) Aumento del rischio cardiovascolare. Bere molto caffè, infine, può avere come conseguenza nel breve periodo un incremento della pressione arteriosa e un aumento dei livelli di omocisteina, entrambi fattori di rischio cardiovascolare. Tuttavia, non sono stati dimostrati effetti nel lungo periodo. Chi normalmente soffre di pressione alta, chi non è abituato a consumare la bevanda, i bambini o gli anziani possono essere più sensibili alla caffeina presente nelle bevande energetiche. In questi casi sono da preferire le bibite decaffeinate.

(AdnKronos)

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