L’Italia bombarderà Isis in Iraq? “Forse, vedremo, solo ipotesi”, dice la Difesa

Il “Corriere della Sera” di oggi riferisce la notizia che aerei italiani effettueranno bombardamenti sulle milizie jihadiste in Iraq, ma non in Siria. Ma dal ministero della Difesa si precisa che tocca al Parlamento decidere (ma va?). Il Governo Renzi avrebbe ricevuto una richiesta esplicita da Baghdad. Due pesi e due misure tra Iraq e Libia?

Roma – Il ‘Corriere della Sera’ di oggi riferisce che l’Aeronautica Militare italiana si accingerebbe “nelle prossime ore” a bombardare le milizie jihadiste dell’Isis in Iraq con gli aerei Panavia Tornado del 6° Stormo di Ghedi rischierati nell’aeroporto militare di Kuwait City “Ahmed Al Jaber”, insieme a un aerocisterna Boeing KC-767 e alcuni droni Predator disarmati con compiti di osservazione.

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I Tornado, configurati inizialmente per la ricognizione e illuminazione degli obbiettivi, assumeranno le loro piene caratteristiche di cacciabombardieri e dunque colpiranno direttamente i bersagli individuati in base alle nuove regole di ingaggio”, si legge sull’articolo firmato da Franco Venturini”, in cui si rileva che anche aerei “di Paesi ben più piccoli del nostro” già agiscono contro le truppe jihadiste del sedicente Stato Islamico dell’Iraq e di al-Sham.

“Fino a nuovo ordine continueranno invece a non bombardare i tedeschi”, viene rilevato, mentre a giustificazione del cambio di strategia ci sarebbe una richiesta di aiuto pervenuta al Governo italiano da parte di quello dell’Iraq, di cui però non c’è traccia in Parlamento.

Questa richiesta, secondo il ‘Corriere della Sera’, fornisce la cornice legale all’intervento italiano.

Tuttavia dal ministero della Difesa è arrivata una precisazione che ha il valore della conferma indiretta. “​In merito a indiscrezioni di stampa su operazioni militari aeree in Iraq, il Ministero della Difesa precisa che sono solo ipotesi da valutare assieme agli alleati e non decisioni prese che, in ogni caso, dovranno passare dal Parlamento”.

Una ovvietà che però nasconde una mezza bugia sull’Iraq e svela però una balla intera sulla Libia. Perché la richiesta di aiuto militare da parte del governo legittimo iracheno è accolta dal Governo Renzi, mentre quella del legittimo governo libico è stata finora disattesa?

Forse il Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite vale per alcuni, mentre non rileva per altri Stati? Forse la sicurezza nazionale italiana è più minacciata dal fronte libico e meno da quello iracheno?

Ai lettori lasciamo le conclusioni sulle decisioni di un Governo bugiardo e sconclusionato, in cui regna sovrana l’incompetenza e il pressapochismo.

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