Volkswagen, non solo taglio investimenti. Parte la rivoluzione elettrica, con un nuovo pianale ad hoc

Il taglio di 1 miliardo di Euro è in realtà una riprogrammazione volta a rendere più efficiente tutto il sistema produttivo, come presupposto per rilanciare il gruppo VW-Audi all’insegna della riduzione dell’impatto ambientale delle auto. Annunciato un nuovo MEB elettrico, pianale modulare per auto e veicoli commerciali, ma anche motorizzazioni ad accresciuta autonomia (almeno 300 chilometri). Il brand VW guiderà la rivoluzione, a partire dall’ammiraglia Phaeton: “sarà esclusivamente elettrica”. Nella fase interinale, sui motori diesel saranno adottate le tecnologie SCR e AdBlue

Verona – La batosta del #dieselgate è di quelle che possono causare due effetti opposti: o ammazzano un’azienda o la battono a tal punto da farle cambiare frequenza, binario, essenza di sé in mezzo al mondo.

Martedì i media italiani (e non solo) hanno diffuso la notizia della riduzione degli investimenti del Gruppo Volkswagen (nei brand interessati Audi, Seat, Skoda e VW, compreso VW Veicoli Commerciali) di 1 miliardo di euro tondo tondo all’anno fino al 2019.

Questa decisione è stata considerata anche una ovvia conseguenza del declassamento del rating di Standard & Poor’s, per “carenze nel management, nella governance e nella cornice generale della gestione dei rischi“, come ha fatto il ‘Il Fatto Quotidiano‘ (qui), che però non coglie la rivoluzione avviata dal Consiglio di Amministrazione della VW, brand ‘capofila’, che ha assunto due giorni fa. In realtà, quattro miliardi all’anno non potranno essere destinati ad affrontare i costi dei risarcimenti o del pagamento delle sanzioni che pioveranno su VW-Audi, ma piuttosto ad anticipare una svolta tecnologica che il gruppo probabilmente aveva pianificato su un periodo più lungo e che ora diviene impellente, per ribaltare le criticità prodotte dallo scandalo diesel in Usa. 

Una strategia che impone cinque pilastri su cui costruire il futuro della casa tedesca, salvandone il presente attraverso un’accelerazione della realizzazione del programma di efficientamento dei costi e delle risorse, in funzione del riposizionamento produttivo e commerciale dei prodotti della casa. In questo ambito, a Wolfsburg non hanno timore di parlare del tabù che spaventa tutti, la motorizzazione elettrica con elevata autonomia.

Quindi, il taglio degli investimenti è in realtà una razionalizzazione di quelli a breve termine, per orientare meglio quelli a medio-lungo termine, attraverso:

  • Una ottimizzazione che crei risparmi, anche con il taglio dei costi fissi;
  • Riduzione degli investimenti per 1 miliardo di Euro all’anno, rispetto a quanto pianificato finora, per dare priorità ai progetti innovativi per il futuro;
  • Avvio dello studio e della progettazione di nuovi prodotti;
  • La pianificazione di un nuovo pianale modulare totalmente elettrico; 
  • Infine, l’anticipazione che la nuova Phaeton – l’ammiraglia del brand VW – sarà completamente elettrica

Motori diesel con SCR (SCR-Selective Catalyst Reduction) e AdBlue – La decisione più legata al difficile presente della casa automobilistica tedesca è però quella di adottare sui propulsori diesel venduti in Nord America e in Europa l’SCR e la tecnologia AdBlue, per abbattere attraverso un procedimento chimico-fisico gli ossidi di azoto (NOx). Una decisa reazione per ridare ai brand della galassia VW quell’aurea di rispetto dell’ambiente crollata a causa dello scandalo #dieselgate in USA.

Volkswagen-Audi a caccia di Tesla Motors – La decisione più rilevante però è quella riguardante lo spostamento dell’asse motoristico sull’elettico, di cui è parte essenziale la decisione di sviluppare un pianale modulare trasversale MQB, che VW sviluppa per tutti i brand del gruppo, che consentirà di implementare le piattaforme ibridi plug-in con autonomia crescente in una fase interinale, ma soprattutto veicoli 100% elettrici con autonomia fino a 300 km. Il pianale MQB avrà un ruolo fondamentale nella transizione verso motorizzazioni alternative, ma lo sviluppo ulteriore sarà adattato per ospitare le evoluzioni delle motorizzazioni diesel e a metano a ridotto impatto ambientale, messe a punto dalla casa tedesca. 

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Un’evoluzione che imporrà anche l’adozione di un “nuovo standard relativo alla connettività e ai sistemi di assistenza alla guida“, si legge nel comunicato della VW. La connettività risponderà non solo alla domanda crescente di servizi di infotainment, ma anche alle necessità di mappatura della rete di infrastrutture di ricarica per le motorizzazioni elettriche, quelle su cui punta il gruppo per il futuro. Un cambio di strategia impensabile – con queste dimensioni – fino a qualche anno fa.

Il pianale sarà multibrand e adatto sia a vetture che a veicoli commerciali leggeri, e avrà il compito di intensificare le sinergie produttive di veicoli elettrici all’interno del gruppo. Uno standard tecnico che consentirà l’adozione di una molteplicità di carrozzerie e una varieàt di modelli, con autonomia full electric da “250 a 500 chilometri“, segno che il termine di paragone – e anche l’obiettivo commerciale – è di teslasizzare le auto del gruppo VW-Audi, anticipando l’evoluzione annunciata dalla casa californiana presieduta da Elon Musk, che dovrebbe debuttare tra due anni con una berlina 4 porte del Segmento D, con autonomia di 300/400 km full electric, probabilmente costruita in Belgio.

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Phaeton 100% elettrica: l’ammiraglia per la riscossa verde – Quanto importante sia lo spostamento dell’asse motoristico verso l’elettrico ad elevata autonomia è dimostrato dalla decisione storica di anticipare l’evoluzione della prossima Phaeton, l’ammiraglia del brand Volkswagen (che condivide molte soluzioni con le pari segmento del gruppo, come Audi A6/A7/A8), che sarà solo elettrica e con un “design emozionale” in grado di portare la bandiera del gruppo alla riscossa per i prossimi 10 anni.

Sarà il futuro a dire se lo scandalo diesel negli Stati Uniti sarà l’inizio della fine per il gruppo tedesco o l’avvio di una nuova fase storica, quella della motorizzazione elettrica di massa. Una prospettiva su cui VW potrà utilizzare anche la rete commerciale e di assistenza, per mantenere efficiente e vigorosa la fidelizzazione dei clienti e per conquistarne di nuovi. In fondo, la forza di un’azienda non si vede nei momenti di vacche grasse, emerge nei momenti potenzialmente esiziali.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.