Nella lotta alle disfunzioni della tiroide più efficaci i farmaci liquidi

Questa la conclusione di uno studio italiano condotto da un’azienda privata, IBSA Farmaceutici, che sarà presentato al congresso dell’American Thyroid Association a Orlando, in Florida, in programma da domani al 23 Ottobre

Milano – La formulazione liquida di levotiroxina (L-T4), l’ormone sintetico della tiroide, è quella ottimale per i pazienti in trattamento per l’ipotiroidismo. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni di uno studio italiano, che verrà presentato al congresso dell’American Thyroid Association a Orlando, Florida, questo fine settimana (18-23 ottobre). L-T4 è il trattamento di elezione per milioni di pazienti ipotiroidei in tutto il mondo e rappresenta la migliore scelta per il ristabilirsi del benessere clinico e degli ottimali parametri ematici. Le attuali linee guida raccomandano che la L-T4 venga assunta a digiuno, cioè idealmente 60 minuti prima della colazione.

 

Considerando che si tratta di una terapia a vita, questa prescrizione è la prima causa di mancato rispetto della terapia e, di conseguenza, ha l’effetto del frequente fallimento terapeutico. Un’indagine condotta dalla DOXA ha mostrato che il 40% delle persone sotto terapia mostrano una insufficienza o un eccesso di trattamento, proprio per l’erronea e la difficile assunzione del farmaco.

Per diversi decenni, l’unica forma di L-T4 disponibile è stata la formulazione in compresse, ma negli ultimi anni sono state sviluppate formulazioni differenti dalla tradizionale compressa: si tratta della levotiroxina in forma liquida o in capsule soft gel.

Una prima risposta a queste difficoltà è arrivata infatti dalla ricerca di IBSA Farmaceutici, un’azienda farmaceutica che ha messo a punto la formulazione liquida della levotiroxina, considerata dagli esperti la formulazione più versatile, cui poco dopo si sono aggiunte le capsule molli in gel, con 12 differenti dosaggi per una migliore aderenza alle necessità terapeutiche.

La finalità dello studio italiano è stato quello di confrontare i valori di TSH osservati in pazienti ipotiroidei trattati con L-T4 liquida assunta 30 minuti prima della colazione o in concomitanza con la colazione stessa.

Lo studio, della durata di 8 settimane, ha coinvolto 478 pazienti di cui 415 con tiroidite di Hashimoto e 63 pazienti che avevano subito l’asportazione della tiroide. Nel campione della ricerca sono stati presi in esame 401 donne e 77 uomini, con dosaggi individuali della L-T4, non variati durante il periodo di osservazione.

Al termine dello studio non si sono rilevate variazioni del livello del TSH indipendentemente se l’ormone tiroideo veniva assunto 30 minuti prima o durante la colazione. Una sub-analisi è stata fatta in 102 pazienti che assumevano contemporaneamente altri trattamenti medici, quali ad esempio i farmaci inibitori della pompa protonica, il calcio, supplementi del ferro, o che assumevano fibre o latte di soia durante la colazione. Anche in questi casi, non si sono osservate variazioni statisticamente rilevanti.

Oltre alla numerosità dei pazienti interessati, l’importanza di questa ricerca consiste proprio nella dimensione “real life” dello studio, che ha “osservato” senza interferire con le normali abitudini di vita dei soggetti esaminati.

I dati raccolti evidenziano in modo indiretto la migliore compliance verso la formulazione liquida dei pazienti “in un mondo reale“, evidenziando una migliore stabilità della terapia liquida rispetto alle compresse a lungo termine.

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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