Love & Mercy, le due vite di Brian Wilson

Paul Dano e John Cusack interpretano due differenti parti della vita del grande cantautore e leader dei Beach Boys

Solo Dio sa come sarebbero state la vita e la carriera di Brian Wilson, se l’abuso di sostanze stupefacenti e alcool non l’avessero fatto precipitare nel dimenticatoio dopo che per parecchi anni aveva toccato il cielo con un dito e impresso il suo nome nell’Olimpo della musica cosiddetta “leggera”. Magari, però, non avremmo avuto l’onore di essere parte del suo indiscusso genio compositivo senza l’intrusione molesta di un padre violento e di una madre assente, senza l’ombra soffocante di una famiglia che era anche la sua band, i Beach Boys.

Una band costruita sul mito del surf rock, quello che narrava del sole della California, delle onde selvagge percorse al di sopra di una tavola di legno, delle belle ragazze che calcavano le spiagge; Brian, però, nel 1965 si era definitivamente stufato di tutto questo solare quanto fittizio ottimismo, creato ad arte dalle compagnie discografiche per sfornare hit su hit, e che i Beach Boys sfruttarono a loro vantaggio per parecchi anni. Il pretesto arrivò quasi per caso: l’uscita americana di Rubber Soul dei Beatles spinse Brian a rimanere al lavoro nel suo studio di registrazione, anziché partire per il tour in Estremo Oriente con gli altri componenti della band.

Immerso nella sua creatività e pervaso da suoni che provenivano dalla sua mente con una naturalezza quasi preoccupante, Brian Wilson compose da solo quello che sarebbe diventato l’album più importante nella storia della musica: Pet Sounds. Un diretto passo avanti rispetto alle canoniche sonorità della band. Al loro rientro gli altri componenti non accettarono di buon gusto la cosa, dato che si trattava praticamente di un lavoro solista del solo Brian, mentre la band avrebbe solamente sovrainciso le parti vocali sul prodotto già finito.

Sarebbero dovuti passare altri trent’anni prima di poter ascoltare la versione definitiva del capolavoro successivo, talmente imponente e innovativo da scardinare ogni equilibrio emotivo e mentale di Wilson: SMiLE

Love & Mercy

Questo racconta Love & Mercy, dove ad incarnare la versione più giovane di Brian Wilson è un perfetto Paul Dano. Capace di trasmettere lo spirito degli anni Sessanta con una naturalezza sorprendente e toccante, in lui vediamo il mutamento di un’intera epoca: dall’esaltazione delle droghe psichedeliche ai tormenti derivanti da un talento che non vede l’ora di esplodere, ma che si rivela frenato dalle paure della band; tuttavia, è impossibile non notare il ritratto di una persona fragilissima, segnata dagli abusi paterni e dall’incomprensione generale.

Nel film, diretto con mano sapiente da Bill Pohlad (è solo il suo secondo film alla regia, dopo un esordio risalente al 1990!), la sceneggiatura non procede in maniera lineare, intramezzando alla narrazione di un passato eccitante e sofferto, la malattia e l’isolamento della metà degli anni Novanta, quando Brian ha ormai il volto segnato dagli abusi e dalla vita di John Cusack; quest’ultimo ha un compito non facile, che poteva facilmente scivolare nello stereotipo. Distrutti i rapporti con la propria famiglia, e le proprie figlie, Wilson scivola inesorabilmente nei suoi deliri, aggravati dalla mano invisibile del Dr. Landy (il sempre impeccabile Paul Giamatti), finché una donna gentile (l’ottima Elizabeth Banks) arriverà in suo soccorso.  

Pohlad amministra al meglio quello che è in fin dei conti il più classico dei biopic, ma la peculiare biografia di Wilson riesce a infondere quella dose di originalità che al film manca quasi del tutto, se si esclude qualche ispirato guizzo visivo. Tra gli sceneggiatori si sente la mano elegiaca di Oren Moverman (co-autore anche di Io non sono qui), in più le musiche di Pet Sounds invadono lo schermo e lo spettatore proprio come se questo si trovasse ancora negli spensierati anni Sessanta, quando il sogno americano era possibile e l’incubo era ancora lontano.   

Paul Dano, Brian Wilson e John Cusack
Paul Dano, Brian Wilson e John Cusack

Ignorato dalle sale italiane (dopo la presentazione all’ultimo Biografilm Festival), il film approderà direttamente nel mercato home video il prossimo 2 dicembre col titolo Tutto per la musica”.

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