L’Isis attacca Hezbollah a Beirut con un doppio attentato suicida. Oltre 40 morti e 200 feriti

Terza esplosione fallita per la morte dell’attentatore. L’ISIS rivendica l’attacco alle zone sciite della città. Un messaggio rivolto a Hezbollah, che in Siria appoggia il governo legittimo di Bashar al-Assad. La terza esplosione impedita dalla morte dell’attentatore. In un video un probabile quarto assalitore fermato dalla sicurezza libanese

Beirut – La parte meridionale della capitale libanese ieri pomeriggio ha tremato per una doppia esplosione opera di attentatori kamikaze, avvenuta a pochi minuti l’una dall’altra, con una terza evitata solo per la morte ‘prematura’ del terrorista, trovato con le gambe spappolate e una cintura esplosiva ancora indossata e inesplosa. I morti al momento sono 43, i feriti oltre 240, secondo un bilancio che si teme possa peggiorare e che ha superato già quello della Croce e Mezzaluna Rossa.

Intorno alle 18 locali (le 17 in Italia) un’esplosione ha colpito i fedeli nei pressi di una moschea nella zona che costituisce una roccaforte degli sciiti di Hezbollah. Pochi minuti dopo, un altro attentatore si è fatto esplodere, uccidendo anche molti dei soccorritori intervenuti per prestare soccorso alle persone coinvolte nella prima deflagrazione.

Un terzo kamikaze è stato rinvenuto nei pressi con le gambe strappate dall’esplosione, ma con ancora indosso una cintura esplosiva, mentre un quarto – secondo le indiscrezioni – sarebbe stato arrestato dalla sicurezza libanese.Nei pressi delle esplosioni c’è un ospedale di Hezbollah, per cui l’obiettivo è stato amplificato in termini di vittime proprio per la modalità in due tempi dell’operazione.

L’attacco è stato rivendicato dai miliziani jihadisti del cosiddetto Stato Islamico, secondo i quali l ‘martiri’ hanno colpito un luogo di riunione di “apostati e miscredenti”. In un tweet è stato spiegato come “i soldati del califfato – si legge nella nota – hanno collocato una motocicletta con esplosivo in via Huseiniyah dove gli Hezbollah hanno la loro sede. Un altro soldato con un cinturone esplosivo ha dato la sua vita. Non ci fermeremo fino alla vittoria”.

Una risposta all’impegno di Hezbollah a fianco del presidente siriano Bashar al-Assad, che le milizie sciite sostengono nella guerra contro i jihadisti sunniti dell’ISIS in Siria e Iraq.

Dura la condanna del governo libanese. “Condanniamo questo atto criminale e vile, che non può mai essere giustificato, e chiediamo ai libanesi a essere più vigili e uniti contro i conflitti”, ha dichiarato il Primo Ministro libanese, Tammam Salam.

(Credit: REuters, AFP) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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