Il Papa è arrivato a Nairobi: dal Kenya inizia il suo primo viaggio apostolico in l’Africa

Da oggi a lunedì prossimo, tappe visiterà Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana, in un quadro di tensione e di preoccupazioni crescenti per la sua sicurezza personale e per il timore di attacchi jihadisti sulle persone che assisteranno alle funzioni. Programmi confermati, salvo cambiamenti all’ultimo minuto

Città del Vaticano – L’aereo dell’Alitalia che porta il Pontefice in Kenya è decollato questa mattina intorno alle 8, per un viaggio che si preannuncia carico di tensione, ma anche di speranza.

Papa Bergoglio visiterà da oggi a lunedì prossimo Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana, la prima volta che visita l’Africa.

Nel passato i viaggi papali nel continente africano sono stati molti: a partire da quello di Paolo VI in Uganda nel 1969. Giovanni Paolo II visitò 42 paesi africani.  

Papa Francesco, ha detto il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, vuole “portare un messaggio di pace e riconciliazione” a un paese marcato da molte “violenze“.

L’aereo del pontefice è atterrato pochi minuti fa, con un anticipo di 30 minuti sul programma ufficiale. Francesco incontrerà oggi il presidente kenyano Uhuru Kenyatta, le autorità del Kenya e il corpo diplomatico.

Domani, giovedì 26 Novembre, Francesco alle 8.15 (le 6.15 a Roma) avrà un primo incontro interreligioso ed ecumenico presso la Nunziatura e celebrerà messa nel Campus dell’università di Nairobi, in un’area che – con i due parchi vicini – può ospitare fino a un milione di persone. Alle 13.45 ora italiana il Pontefice incontrerà clero, religiosi e seminaristi nel campo sportivo della St Mary’s School e subito dopo visiterà le sede keniota delle Nazioni Unite, dove hanno sede due agenzie dell’Onu, Unep (ambiente) e Un Habitat e dove il Papa pronuncerà in spagnolo un discorso.

Il giorno dopo, venerdì 27 novembre, il Papa visiterà alle 8.30 (6.30 italiane) lo slum di Kangemi, dove si trova la chiesa di San Giuseppe Lavoratore e un centro gestito da gesuiti, che accoglie anche malati di aids. La giornata continuerà con un incontro con i giovani nello Stadio Kasarani, dove è prevedibile che verrà evocata dalle testimonianze dei ragazzi la strage nel campus di Garissa. Poi il Pontefice incontrerà i vescovi del Paese e infine, poco dopo le 15 (le 13 in Italia), si congederà in aeroporto, per spostarsi in Uganda, dove arriverà intorno alle 14.50 italiane, all’aeroporto di Entebbe in Uganda.

Prima di ritirarsi in Nunziatura, il Papa incontrerà il presidente Yoweri Museveni, “che sta governando il Paese con mano ferma“, ha sottolineato Lombardi, e incontrerà anche autorità e corpo diplomatico. Successivamente, si recherà a Munyonyo, dove furono condannati a morte martiri ugandesi, cattolici e anglicani.

Il giorno dopo, sabato 28 novembre, il Papa proseguirà il viaggio apostolico in memoria dei martiri, recandosi alle 8.30 (6.30 ora italiana) al santuario loro dedicato per celebrare messa. Nel pomeriggio incontrerà i giovani al Kololo Air Strip di Kampala, dove sono attese almeno 100mila persone.

Tra le testimonianze dei giovani, ha detto Lombardi, un ragazzo racconterà la sua esperienza: di quando fu rapito da piccolo dai guerriglieri nel nord del Paese, poi tenuto in carcere e torturato. Anche una giovane malata di aids testimonierà al Papa le proprie sofferenze.

Alle 17 (le 15 a Roma) visiterà la Casa di Carità di Nalukolongo, alle 18 (16) incontrerà i vescovi e alle 19 (le 17 italiane) i sacerdoti, i religiosi e i seminaristi ugandesi.

Domenica 29 novembre il Papa partirà in mattinata per Bangui, nella Repubblica Centrafricana, Paese che – a differenza dei precedenti – ha lo stesso fuso orario italiano.

In risposta a una precisa domanda, Padre Lombardi ha confermato che il comandante della Gendarmeria vaticana, Domenico Giani, precederà il Papa per un sopralluogo per verificare le condizioni di sicurezza.

Rimangono le tre tappe, l’ultima si vedrà in base alla situazione sul terreno“, aveva detto nei giorni scorsi il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin a chi chiedeva se la tappa centrafricana fosse confermata, nonostante le violenze che scuotono il paese e l’allarme lanciato dai servizi segreti francesi (DGSE).

Il programma prevede alle 11 di domenica la visita alla presidente di Transizione, Catherine Samba-Panza, poi l’incontro con il corpo diplomatico e la classe dirigente, cui il Papa, per la prima volta da quando è stato eletto, rivolgerà un discorso in francese.

Poco dopo mezzogiorno è prevista la visita a uno dei campi profughi in cui si sono rifugiate le persone in fuga dagli scontri che insanguinano l’ex colonia francese. Alle 13 l’incontro con i vescovi, mentre alle 16 incontrerà le comunità evangeliche.

Alle 17 di domenica 29 novembre è prevista la messa con sacerdoti, religiosi e seminaristi presso la cattedrale di Bangui, dove il Papa aprirà la Porta Santa, anticipando di fatto l’avvio del Giubileo della Misericordia, per simbolizzare il messaggio universale di Cristo, Incarnazione di Dio Vivente.

Alle 19 il Papa confesserà alcuni giovani e aprirà la Veglia di preghiera.

Lunedì 30 novembre, ultimo giorno del viaggio – se il programma sarò rispettato fino all’ultimo – il Papa dovrebbe incontrare la comunità musulmana nella moschea centrale di Koudoukou a Bangui, incontro tanto più significativo vista la motivazione religiosa spesso addotta agli scontri in corso nel Paese.

Alle 9,30 Francesco officerà messa nello stadio del complesso sportivo Barthélémy Boganda, mentre dopo mezzogiorno si svolgerà la cerimonia di congedo e il rientro a Roma Ciampino, dove è atteso intorno alle 18,45.

La televisione della Cei Tv2000 (canale 28 del digitale, 18 di TivuSat, 140 di Sky, in streaming su www.tv2000.it) trasmetterà tutti gli eventi e gli incontri del viaggio apostolico del Pontefice in Africa.

(Credit askanews, Foto SkyTG24) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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