Sicilia, i Carabinieri chiudono un ponte sulla Palermo-Sciacca, ma l’Anas lo riapre: “nessun rischio”

Singolare ping-pong tra la Benemerita e l’Azienda Nazionale Autonoma delle Strade, ma la condizione della rete viaria coinvolge un reticolo di responsabilità a tutti i livelli di governo: bersagliare la giunta Crocetta come unica colpevole del malgoverno è una semplificazione non onesta

Palermo – La Sicilia è terra dolcissima che t’ammalia, dove però mille contraddizioni vivono sotto lo stesso cielo, respirano la stessa aria, sentono gli stessi suoni di fondo e annusano gli stessi odori. Ma un ping-pong tra Carabinieri e Anas è un inedito, bisognava ancora vederlo. Accontentati.

Domenica mattina i Carabinieri hanno chiuso al traffico un viadotto sulla SS624 Palermo-Sciacca, a causa di una evidente dilatazione di un giunto tra due tronconi dello stesso tratto. Nel disporre il provvedimento, i militari dell’Arma hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, perché appurassero la stabilità del ponte, per verificare l’esistenza di pericoli per gli automobilisti in transito.

Poche ore dopo però l’Anas, informata del fatto, ha disposto la riapertura del tratto, assicurando che si tratta di un vecchio cedimento, da tempo monitorato e che non presenterebbe rischi per gli automobilisti.

Il tratto in questione della SS624 è quello intercorrente tra il km 23 e il km 28 “chiuso questa mattina per consentire i rilievi tecnici su un pilone del viadotto denominato ‘Traversa 2’ (km 24,000), tra i territori comunali di San Cipirello e San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo“, recita una nota dell’Anas. “Il viadotto, che già era stato posto sotto costante monitoraggio dei tecnici – continua il comunicato – è stato chiuso per motivi precauzionali dai Carabinieri. Lo stesso personale Anas, giunto tempestivamente sul posto, dopo un’attenta verifica finalizzata a focalizzare ulteriori problematiche relative allo spostamento del pilone non ha riscontrato nuove anomalie e ne ha disposto la riapertura“, chiude la nota.

La circostanza ha suscitato anche reazioni politiche, come era normale aspettarsi. Nel ‘mirino’ delle critiche l’amministrazione Crocetta, accusata di essere incapace a governare la Sicilia. Una contestazione fondata, ma la manutenzione delle strade nell’isola è un problema atavico, in cui si intrecciano molte responsabilità diffuse tra i vari livelli di governo e che chiamano in causa comuni, province e amministrazione regionale.

Il gioco di bersagliare un capro espiatorio è noto, nel caso di Crocetta e delle quattro giunte succedutesi in meno di quattro anni è facile, ma sarebbe una semplificazione concentrare sull’ex sindaco di Gela – che pure ne ha – tutte le responsabilità del malgoverno della Sicilia, di cui la situazione penosa delle strade è solo uno dei capitoli più visibili e gravi, soprattutto per le gravi conseguenze prodotte all’economia.

Tuttavia, a un ping-pong tra Carabinieri e Anas non eravamo preparati, quanto meno stto il profilo psicologico…

(Credit: AGI) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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