Ginevra, guerra al jihad: due siriani arrestati e incriminati per possesso di esplosivi e gas tossici

Sull’auto dei due siriani fermati ieri, di cui non sono state fornite le generalità, trovate tracce di esplosivi e gas tossici. Il 7 Dicembre scorso l’Europarlamento ha pubblicato un rapporto sul rischio elevato di attacco non convenzionale perpetrato con armi di distruzione di massa da parte degli islamisti dell’ISIS

Ginevra – Due siriani arrestati dalla polizia a Ginevra sono stati incriminati per sospetto possesso di esplosivi e gas tossici.  Lo ha riferito il procuratore generale svizzero senza però fornire l’identità dei due accusati.

L’arresto è stato deciso per il reato di sospetta “produzione, occultamento e trasporto di esplosivi e gas tossici“.

Nella città sul lago Lemano però l’allerta è ancora alta, visto che continua senza tregua la caccia a sei jihadisti sospettati di aver legami con lo Stato Islamico dell’Iraq e di al-Sham (ISIS). Il livello di allarme nel Cantone di Ginevra e in quelli confinanti, comprese le zone adiacenti francesi, permane alto: in Svizzera è a livello 3 su 5, come precisato dalla portavoce del governo cantonale, Emanuelle Lo Verso. “Per ora non ci sono cambiamenti nella situazione della sicurezza“, ha spiegato. Giovedì Lo Verso aveva confermato la presenza di “una minaccia specifica” e la conseguente ricerca di sei terroristi.

I dispositivi di sicurezza sono rafforzati soprattutto nel complesso che ospita la sede delle Nazioni Unite in Europa, che mercoledì sera era stato evacuato e perquisito per ragioni precauzionali. Malgrado guardie armate in assetto da guerra continuino a pattugliare i principali accessi, il portavoce dell’Onu a Ginevra, Michele Zaccheo, ha assicurato che “non c’è una minaccia specifica per l’Onu di Ginevra o il suo personale“, aggiungendo però che le misure di sicurezza sono “commisurate a ciò che sta accadendo nella regione“.

Il livello di “vigilanza elevata“, come la definiscono le autorità, la situazione non è a livello di quella adottata a Bruxelles una settimana dopo i massacri di Parigi, di cui domani ricorrerà il mese. Gli eventi pubblici previsti non sono stati cancellati e fra questi vi è la festività del’Escalade, che celebra la vittoria dei Ginevrini contro i Sabaudi del 1602, quando i savoiardi tentarono di scavalcare le mura cittadine. Un appuntamento che dovrebbe portare migliaia di persone a Ginevra e terminerà domani con una sfilata storica.

Il Servizio informazioni civileSIC della Confederazione Elvetica (in basso, nella foto tratta da RSI.ch, la sede di Berna) era stato allertato dalla Central Intelligence Agency, che in una nota riservata aveva definito i sei presunti jihadisti dell’ISIS “armati e pericolosi“, anche se il warning non rilevava un collegamento con gli attacchi di Parigi di un mese fa.

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Nel documento di Langley si indicavano le città di Toronto in Canada, Chicago nell’Illinois e Ginevra in Svizzera come obiettivi di una non meglio specificata minaccia attuale” (‘present danger‘, ndr). Secondo il quotidiano ‘Le Matin‘, l’allarme sarebbe stato lanciato dopo la segnalazione di un’auto con targa belga, proprio perché il Belgio sembra essere crocevia tra gli autori degli attentati parigini. L’auto era stata notata a un posto di blocco.

Nell’auto dei due siriani fermati ieri, la sezione scientifica dell’intelligence elvetica ha trovato tracce di esplosivi e di gas tossici. Il 7 Dicembre scorso è stato pubblicato un rapporto all’Europarlamento che invita gli Stati membri ad adottare misure concrete difensive per l’alta probabilità di attacchi con armi di distruzione di massa in Europa, condotta da jihadisti aderenti all’internazionale islamista.

(Credit AGI. Foto RSI.ch, GDP.ch) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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