Klimt, Moreau, Segantini, Previati, Sartorio in mostra al Palazzo Reale di Milano

Un viaggio attraverso 150 opere per comprendere la modernità del Simbolismo


Milano – “L’Arte è lunga, breve è il Tempo”, scriveva Charles Baudelaire ne ‘I fiori del male’, i cui versi accompagneranno il visitatore lungo le 21 sezioni della mostraIl Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Epoque alla Grande Guerra‘, che dal 3 febbraio fino al 20 marzo sarà ospitata al Palazzo Reale di Milano.

Promossa dal Comune di Milano, prodotta da 24 Ore Cultura-Gruppo Sole 24 Ore e Arthemisia Group, curata da Fernando Mazzocca e Claudia Zevi in collaborazione con Michel Draguet, l’esposizione si inserisce nel percorso di riscoperta dell’arte tra Otto e Novecento intrapreso dal sito museale meneghino.

Attraverso 150 opere, ottenute in prestito da collezioni private e da istituzioni museali nazionali e internazionali, la mostra ha lo scopo «di illustrare in che modo il Simbolismo, coinvolgendo anche le arti figurative, l’architettura, la letteratura e la musica, abbia contribuito a rinnovare profondamente la cultura nazionale, facendola entrare nella modernità e anticipando il futurismo», ha affermato il curatore Mazzocca.

Nel dialogo tra le opere – alcune anche inedite – di Redon, Klimt, Moreau, Hodler, Khnopff e di Segantini, Previati, Sartorio, tra le sculture e la nutrita sezione grafica, emergono tutti i principi fondanti di questa corrente nata in Francia, raffinata, eterea come le idee, intrisa di sogno e realtà, che interpretò lo spirito di un momento storico caratterizzato da epocali cambiamenti economici e sociali.

Ci sono le atmosfere cupe e demoniache di Redon, il naturalismo dei pittori italiani, la mitologia di Moreau, la donna ghepardo di Khnopff, la languida sirena di Sartorio, il ciclo delle Mille e una notte di Zecchin, il colorismo dei Nabis, la testa galleggiante di Orfeo di Delville, tutte opere frutto di una presa di distanza dal realismo e dall’impressionismo e dalla consapevolezza – in linea con le scoperte della psicanalisi di Freud – di una dimensione oltre la superficie delle cose.

Un percorso in cui l’arte diviene espressione di concetti e emozioni, l’immagine una forma per i non detti dell’anima, la tela uno strumento di fuga dalla realtà verso la compostezza del passato e la libertà della fantasia nonché momento di riflessione sulla vita, la morte, la religione, l’inconscio.

Antirealistico per definizione, il simbolismo rifugge la rappresentazione del quotidiano, delle istanze civili per dar vita a un’arte della vaghezza, capace di raffigurare l’essenza, gli stati d’animo, la natura, l’ignoto attraverso l’evocazione. Come in poesia, anche in pittura l’artista diviene un veggente, un traghettatore al quale lo spettatore si deve affidare totalmente, libero da quelle sovrastrutture che oscurano i sensi e conscio del potere della raffigurazione di vedere al di là.

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Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Epoque alla Grande Guerra‘, PALAZZO REALE, piazza Duomo, 12, Milano. Dal 3 febbraio al 20 marzo 2016.

ORARI: Lunedì dalle 14.30 alle 19.30 – Martedì, mercoledì, venerdì e domenica dalle 9.30 alle 19.30 – Giovedì e Sabato dalle 9.30 alle 22.30

TICKET: Intero: € 12,00 – Ridotto: € 10,00 – Ridotto speciale: € 6,00

INFO: 02.54914 – mostrasimbolismo.it

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