Telecomunicazioni, da oggi conto alla rovescia per il roaming nei Paesi dell’UE

Dal 30 Aprile 2016 parte l’ultima fase di costi aggiuntivi per il roaming tra operatori telefonici operanti nei Paesi dell’Unione Europea, periodo interinale deciso lo scorso anno dal pacchetto telecomunicazioni approvato dal Parlamento Europeo nell’Ottobre dello scorso anno. Indirettamente si promuovono le alleanze tra operatori. Dal 15 Giugno 2017 cambia tutto

Brussels – Telefonare, mandare Sms, navigare su internet e scaricare contenuti sul proprio cellulare al di fuori del proprio Paese ha comportato sempre un aggravio di costi per il roaming di rete, ossia per il collegamento su una rete non appartenente alla compagnia telefonica nazionale, con cui ci si è abbonati, costretta ad ‘appoggiarsi’ a una esistente nel Paese dell’UE in cui ci troviamo.

Da oggi però parte l’ultimo periodo in cui questo aumento di costi sarà ancora effettivo, perché per i Paesi dell’Unione Europea scatta il taglio dei costi di roaming, con riduzioni draconiane delle tariffe, tre volte di meno rispetto a quelle attuale.

Il 15 Giugno 2017 infine si arriverà all’azzeramento definitivo del roaming per le chiamate effettuate in uno dei Paesi dell’UE, per l’invio degli SMS e per la navigazione su internet.

Da oggi per questo motivo chi soggiornerà in un Paese dell’Unione Europea diverso dal proprio potrà effettuare chiamate, inviare sms o navigare in internet con costi ridotti rispetto ai precedenti, è più precisamente pagando 5 centesimi/minuto (€ 0,05) per le chiamate in uscita, 2 centesimi per gli sms inviati (€0,02) e 5 centesimi/MB per la navigazione in rete (€0,05, tutti costi Iva esclusa).

La cosiddetta “eurotariffa”, introdotta per la prima volta nel 2007 dalla Commissione Europea, consentito una riduzione graduale dei costi del roaming, fino agli attuali, 80 per cento in meno rispetto alle tariffe in vigore nel 2007.

L’abolizione delle maggiorazioni per il roaming è stata a lungo attesa da tutti: la gente comune, le start-up, le PMI e tutti i tipi di organizzazioni“, dichiarò la relatrice del provvedimento, la popolare spagnola Pilar del Castillo, durante il dibattito prima del voto. “Grazie a questo accordo, l’Europa diventerà anche l’unica regione in mondo che garantisce giuridicamente internet aperta e neutralità della rete. Il principio della neutralità della rete sarà applicato direttamente nei 28 stati membri. Esso garantisce anche che non avremo internet a due velocità“, spiegò la politica appartenente al Partito Popolare Europeo.

Dal 15 giugno 2017, saranno dunque vietate le tariffe roaming nell’Ue (e nei Paesi See) per le chiamate, per l’invio di messaggi di testo e per l’utilizzo di internet tramite cellulari, ma non per le telefonate in arrivo, per le quali sarà stabilito entro il 2016 un tetto ai costi. L’attesa è che i costi aggiuntivi per le telefonate in arrivo siano bassi, rispetto a quelli previsti oggi per le chiamate in uscita. Tuttavia, vi è anche la possibilità che sia consentito alle compagnie telefoniche di aumentare leggermente i costi delle chiamate in uscita, per compensare i costi delle chiamate in entrata.

In realtà, indirettamente la decisione del Parlamento Europeo spinge le compagnie telefoniche ad allacciare alleanze continentali, per consentire l’emergere di attori europei nelle telecomunicazioni di un’area che sempre più si spinge verso l’omogeneità economica, industriale e commerciale.

Una data storica da ricordare nel processo di integrazione europea, che sul piano funzionale va avanti, ma trova ostacoli pericolosi in chi crede di poter influenzare la vita dell’Unione Europea con decisioni folli e insensate (ogni riferimento alla politica del Governo italiano verso l’immigrazione indiscriminata è puramente voluto, ma è anche un’altra storia).

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