Bollo auto addio, arriva il ddl ‘rivoluzionario’ di ‘Fare!’: trasformare una macro-estorsione di Stato in una micro…

Roberto Caon, deputato del movimento politico guidato da Flavio Tosi, ha presentato un disegno di legge in Parlamento. La soluzione? Spalmare il peso fiscale sui consumi, con indubbi aspetti positivi e qualche perplessità

Roma – Il bollo auto – in realtà tassa di proprietà di un bene mobile registrato, ma non lo diciamo così perché fa troppo sovietico… – costituisce una voce di costo importante del mantenimento di un veicolo, insieme alla manutenzione, all’assicurazione e ai carburanti.

Un costo finora fisso, variabile in funzione della potenza fiscale del mezzo, il cui introito va adesso alle Regioni. Una tassa odiata dagli italiani, ma esistente praticamente in tutti i Paesi europei (tranne Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Lituania, Polonia e Slovacchia).

Il deputato Roberto Caon di ‘Fare!’ – il movimento politico guidato dal sindaco uscente di Verona, Flavio Tosi –  alla Camera ha presentato un disegno di legge per l’abolizione del bollo auto e la sua sostituzione con una tassa sui consumi, con un aggravio di 16 centesimi di Euro delle accise gravanti sui carburanti.

Il principio sottostante sarebbe che chi più inquina, più paga.

Il risultato, se il ddl Caon fosse approvato così, sarebbe duplice: da un lato i cittadini non sarebbero chiamati a pagare una tassa fissa con scadenza programmata, dall’altro l’introito fiscale sarebbe spostato dalle Regioni allo Stato, che incasserebbe il carico in automatico, praticamente azzerando l’evasione del pagamento ipso facto.

Il bollo auto ogni anno porta alle casse delle Regioni 6,5 miliardi di Euro, con un’evasione stimata di circa 500 milioni. Lo spostamento della tassa sulle accise dei carburanti aggreverebbe una voce fiscale pesante, che colpisce tutti i veicoli e appesantisce i costi di produzione, ma allargherebbe di certo la base imponibile, estendendola anche ai turisti in Italia e a chi viene nel Bel Paese per lavoro con un veicolo.

Da un altro punto di vista, visto che la tassa sarà variabile in funzione del consumo di carburante, questa misura potrebbe accelerare la sostituzione del parco circolante delle automobili vetuste, rinnovandolo e spingendo a un miglioramento dell’ambiente.

Chi percorre più chilometri si troverà a pagare di più, mentre chi, come i pensionati “usa la macchina solo per fare la spesa o andare al cimitero“, ha dichiarato Caon, con uno stile che lasciamo ai lettori, sarebbe premiato.

Ma ci sono anche altri due aspetti che il Ddl Caon dovrebbe affrontare: la riduzione e l’esenzione. Al momento, la tassa di proprietà è ridotta per i veicoli a basso impatto ambientale, addirittura azzerata per i veicoli elettrici per alcuni anni: le regioni regolano diversamente la riduzione del pagamento per gli anni successivi. Lo stesso accade per i veicoli alimentati a gas (GPL o metano). Viceversa, risultano esenti dal pagamento del ‘bollo auto’ alcune categorie di cittadini svantaggiati, come le persone disabili, che con la ‘riforma Caon’ si troverebbero a pagare l’odiata imposta in modo surrettizio.

Tra pro e contro, il Ddl che vuole abolire la tassa di proprietà sui veicoli affronta un tema più volte inserito nei programmi elettorali dei partiti politici, ma mai affrontato sul serio. Caon quanto meno ha il merito dell’iniziativa legislativa.

Resterà però un mistero capire perché lo Stato debba estorcere al cittadino una tassa di proprietà, diretta o indiretta che sia. Lo stato delle strade testimonia, solo per fare un esempio, che il denaro raccolto non viene usato in modo efficiente.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.