CALL FOR PAPERS, OTTOBRE 2016: TERRORISMO ED EUROPA

“Call for Papers” è uno spazio culturale, in cui poter leggere tendenze e cogliere proposte innovative, con il fine di offrire la possibilità di esprimere la propria opinione su diversi argomenti che ci sta a cuore trattare. Tema di Ottobre 2016: “Terrorismo ed Europa”

Terrorismo ed Europa

Il termine terrorismo deriva, in prima istanza, dal verbo latino terrĕo, -ēre, che significa “atterrire, spaventare, impaurire”, ma anche “impedire, distogliere spaventando, far fuggire”. Queste ultime accezioni sono davvero interessanti, perché sono alla base della dottrina del terrore che meglio conosciamo col nome di terrorismo.

Oggi si parla molto di terrorismo, ma poco si riflette sul significato del termine, tant’è che a oggi una definizione chiara e, soprattutto, univoca del termine non è stata ancora trovata. Ve ne sono diverse, promulgate dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (cfr., Decisione Quadro del Consiglio dell’Unione Europea del 13 giugno 2003 sulla Lotta contro il Terrorismo), dal Federal Bureau of Investigation (cfr., U.S. Department of Justice, Federal Bureau of Investigation, Terrorism in the United States, 30 Years of Terrorism, A Special Retrospective Edition, Washington, D.C 1999) e dalla Central Intelligence Agency (cfr., U.S. Department of State, Office of Coordinator for Counterterrorism, Country Reports on terrorism 2006, Washington, D.C. 2007), nelle quali il dato assodato è il tentativo di impiegare la violenza o la minaccia della violenza per raggiungere uno scopo politico o sociale, come dato ricorrente in questi tentativi di definizione del fenomeno. Emerge, dunque, con chiarezza lo scopo, mentre gli altri aspetti sono sub iudice e spesso cambiano da Paese a Paese.

In questo senso, allora, troviamo che dal punto di vista della explicatio terminorum il significato etimologico di “impedire, distogliere spaventando, far fuggire” sia molto importante per definire il fenomeno, che mira, infatti, a impedire decisioni politiche, distogliere spaventando da possibili alleanze, accordi, convenzioni tra Stati o, in casi estremi a far fuggire da determinati territori gruppi etnici, gruppi politici o di governo di alcuni Paesi. Quale esempio possiamo proporre il gruppo Boko Haram in Nigeria, che ha preso le mosse da un partito politico e da una crisi politica interna al Paese.

In ogni caso, il terrorismo si avvale di “atti di terrorismo” che possono essere definiti come una forma di conflittualità non convenzionale, ovvero non disciplinata dalle norme del Diritto Internazionale di guerra, caratterizzati da una violenta aggressività anzitutto psicologica,  sovente anche fisica, che – per forza di cose – devono essere perpetrati da persone in clandestinità, le quali si servono di dinamiche occulte per non essere impedite sul nascere, il cui scopo è squisitamente politico, talvolta politico-religioso, ma più spesso politico-sociale.

Questi tre aspetti – il carattere violento, le dinamiche clandestine e lo scopo politico – caratterizzano gli atti di terrorismo distinguendoli da altre manifestazioni criminali di delinquenza comune.

Il terrorismo, inteso come conflittualità non convenzionale, viene perpetrato in genere in gravi momenti di crisi, di rivolgimenti etnici vasti e profondi. Oggi vediamo dispiegarsi i fenomeni della disgregazione con una radicalità mai vista prima, mentre il sistema istituzionale, dell’unità monetaria, politica e federale d’Europa vive un momento di grave crisi e di declino, che sembra avviarla lentamente verso il crollo.

Quanto la strategia del terrore messa in atto dalle ultime vicende terroristiche ha raggiunto lo scopo di destabilizzare l’unità europea?

Su quali leve in particolare agisce la strategia del terrore per minare alla base i valori fondamentali di costituzione dell’unità europea?

Quali sono le risorse militari strategiche, politiche ed economiche in grado di ribaltare la situazione e ripristinare e rafforzare quell’unità?

Quanto è prevedibile un nuovo medioevo di gestazione di un nuovo rinascimento?

Quale volto potrebbe avere questo medioevo?

Questi sono alcuni spunti e suggestioni della Call for Paper che The Horsemoon Post lancia a chiunque si senta in grado di scrivere su questi temi.

Lo scopo delle nostre domande e, dunque, è quello di:

  1. evidenziare i legami esistenti tra terrorismo e crisi dell’unità europea;
  2. far emergere le risorse storiche, culturali economiche e militari in possesso dell’Europa per far fronte a questa minaccia;
  3. esplicitare una eventuale strategia di contenimento che l’Europa dovrebbe o potrebbe mettere in atto.

Buon lavoro.

Scadenza: 15 Dicembre 2016

Prossima ‘Call’: 16 Dicembre 2016

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ULTIMO AGGIORNAMENTO: 20/10/2016, ORE 11.24.15 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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