Ambiente, l’ONU lancia l’allarme sull’effetto serra. Presto che è tardi…

È record per le emissioni di gas serra che nel 2013 hanno raggiunto livelli più alti dal 1984. A lanciare l’allarme la WMO (World Meteorological Organization), l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, che chiede un’azione urgente contro il cambiamento climatico

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Ginevra – La World Meteorological Organization, l’agenzia dell’Onu per la meteorologia, ha registrato il maggior incremento di CO2 in un anno, tra 1984 e 2013. La concentrazione di COin atmosfera è stata, nel 2013, superiore del 42% rispetto alla metà del XVIII secolo, prima della rivoluzione industriale. I dati sono riportati nel rapporto annuale – Greenhouse Gas Bulletin – dell’organizzazione con sede a Ginevra.

20140909-gas-auto-312Da allora, i livelli di metano sono aumentati del 153% e il protossido di azoto del 21%. “Sappiamo con certezza che il nostro clima sta cambiando e che le condizioni climatiche diventano sempre più estreme a causa di attività dell’uomo come ad esempio la combustione di combustibili fossili“, ha affermato il segretario generale della Wmo, Michel Jarraud, aggiungendo che si deve “invertire questa tendenza riducendo le emissioni di Co2 e di altri gas ad effetto serra su tutta la linea. Stiamo esaurendo il tempo a nostra disposizione“. “Le emissione di C02 passate, presenti e future avranno un impatto sul riscaldamento globale e l’acidificazione degli oceani. Le leggi della fisica non sono negoziabili“, si legge nella nota di commento del Greenhouse Gas Bulletin del WMO.

Sul banco degli imputati ci sono la combustione di carbone e petrolio, ma anche la produzione intensiva ed energivora di cemento, colpevoli di aver spinto l’acceleratore sulle emissioni di CO. Anche se, sottolinea il rapporto della WMO, i livelli raggiunti nel 2013 non si spiegano con i soli combustibili fossili. Sebbene la maggior parte della COfinisca in atmosfera, un quarto finisce stoccato negli oceani, causando l’acidificazione delle acque con effetti negativi su coralli, alghe e altri organismi marini e un impatto sulla catena alimentare.

Tutela ambiente importante per 95 per cento dei cittadini europei – A tre anni dall’ultimo sondaggio Eurobarometro, nonostante la crisi economica la preoccupazione dei cittadini europei nei confronti dell’ambiente non si è affievolita. Il consenso è pressoché unanime: il 95% dei 28.000 intervistati ha dichiarato di ritenere la tutela dell’ambiente importante a livello personale e molti pensano che si possa fare di più.

(Adnkronos)