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F1, GP Abu Dhabi – Libere 2

Vettel si difende attaccando nelle libere 2 ad Abu Dhabi
Ferrari: siamo tranquilli, il lavoro procede

Guerra di nervi tra Alonso e Vettel, ma il tedesco si dimostra più forte (sia come pilota che come uomo). Massa ha finito la comprensione verso la Ferrari: giusto concentrarsi su Alonso, ma non avere qualcosa che funziona sulla sua macchina dispiace. Il senso è: non sono finito, lo dimostrerò

di John Horsemoon | Articolo del 2.11.2012
Tag:   F1, GP   Abu Dhabi, Libere 2, Sebastian Vettel, Fernando Alonso, Kimi Räikkönen, Lewis Hamilton, Mark Webber, Jenson Button

Sebastian Vettel all'attacco nella seconda sessione di prove libere del Gp di Abu Dhabi (Foto Red Bull Racing)
Sebastian Vettel all'attacco nella seconda sessione di prove libere del Gp di Abu Dhabi (Foto Red Bull Racing)

Mettiamola così. Se il risultato della seconda sessione di libere del GP di Abu Dhabi, svoltesi oggi pomeriggio sul circuito di Yas Marina, fossero state le prove di qualifica, il significato sarebbe stato di questo tenore: il mondiale è in mano a Sebastian Vettel e alla Red Bull. Solo loro possono perderlo. Fine delle illusioni.

Se questa conclusione è solo rimandata a domani pomeriggio, solo Iddio lo sa. Noi miseri appartenenti al genere umano possiamo solo aspettare il corso degli eventi e prenderne atto. Sebastian Vettel con naturalezza ci ha messo del proprio, usando una tecnica militare, propria di chi si difende con l'orgoglio della propria forza: attaccando. Avrebbe potuto nascondersi, non lo ha fatto, staccando il miglio tempo del turno, con quasi 2 decimi di vantaggio su Lewis Hamilton,  quasi 7 decimi su Jenson Button e oltre 7 decimi sul compagno di squadra Mark Webber. Pure le due Lotus di Grosjean e Räikkönen (a 32 millesimi l'una dall'altra) hanno preceduto le due Ferrari di Alonso e Massa, la Williams-Renault di Pastor Maldonado e la Sauber-Ferrari di Sergio Perez.

Durante la sessione sulla Red Bull di Webber è accaduto un fatto analogo a quello verificatosi in gara a Vettel, nello scorso GP d'India. Perez è stato il primo a montare le morbide dopo circa 40 minuti dall'inizio del turno, seguito subito da Vergne, Rosberg e da tutti gli altri piloti in pista.

In generale, con le gomme morbide è stato più difficile eguagliare le prestazioni ottenute con le medie, ma non per Vettel che ha guadagnato la testa della classifica a scapito di Hamilton.

Dopo la prima parte, tutte le squadre si sono dedicate alla simulazione dei long run, frangente in cui Webber ha nuovamente accusato problemi al Kers, che hanno anticipato di 15 minuti la fine del turno per l'australiano. Problemi nel finale anche per Hamilton, che ha lamentato difficoltà al cambio in scalata.

Nel finale Vettel ha provato di nuovo con le medie, ma non migliorando il proprio crono. Si sono registrate alcune sbandate e incidenti, i più importanti dei quali hanno riguardato Petrov, giratosi alla curva 8, e Karthikeyan, alla curva 17.

In Ferrari sfoggiano tranquillità. Il motivo ricorrente è "stiamo lavorando e siamo soddisfatti", ma la stringatezza delle note stampa dice il contrario. Al nervosismo trapelato nei giorni scorsi e smentito da Domenicali (animata discussione tra Alonso e Fry) si aggiunge la tecnica utilizzata dallo spagnolo per innervosire Vettel (io lotto contro la Red Bull e Adrian Newey, francamente un punto di vista attaccabile e piuttosto riduttivo), che però sembra andare dritto come un treno in corsa.

A tutto questo si aggiungono le considerazioni oggi espresse da Felipe Massa, sul materiale a disposizione dei due piloti. Il pilota brasiliano ha dichiarato di "comprendere" il fatto che nelle ultime gare ha avuto una monoposto con specifiche tecniche diverse da quella messa a disposizione di Alonso, circostanza confermata sicuramente per lo scorso appuntamento in India. Fatto che potrebbe accadere di nuovo ad Abu Dhabi. «Guardando il campionato è sicuramente comprensibile» ha dichiarato Massa, che ha osservato come non sia «fantastico sapere di non avere sulla propria monoposto un pezzo che funziona sull'altra».

Considerato che la circostanza è confermata, sulle parole di Massa vale la pena osservare che queste dichiarazioni in apparenza accomodanti hanno al contrario un fondamento diverso. Lo abbiamo detto già e ci ripetiamo. Un pilota che sa guidare e che è competitivo non può dimenticare di esserlo, ma la differenza al cronometro tra Alonso e Massa in India e perfino nella seconda sessione di oggi, mostrano una realtà incontrovertibile: o Massa non è un pilota finito o Alonso è peggiorato molto.

In realtà. La differenza sul filo dei decimi può essere frutto di mille variabili indipendenti, non sempre controllabili o influenzabili dal pilota. Massa non è di certo complessivamente al livello di Alonso, ma le sue prestazioni deludenti a nostro avviso non sono state tutte farina del suo sacco. Massa oggi ha, candidamente, inviato alla Ferrari un telegramma, che è insieme di ringraziamento per la riconferma e di monito per il futuro: la Ferrari è stata la mia vita, ma io non sono un pilota finito e lo dimostrerò. A Voi e a tutto il Circus.  Benvenuti nel Mondiale 2013, signore e signori.

Domani ultimo turno di libere alle 11 ora italiana (le 14 ad Abu Dhabi) e qualifiche dalle 14 (le 17 ad Abu Dhabi), con diretta su Rai Due. Solo la griglia di partenza ci dirà qualcosa di più sulle reali chance di Alonso e della Ferrari di poter prolungare la lotta per il titolo iridato fino al GP del Brasile.

© Riproduzione riservata

GP di Abu Dhabi,
Yas Marina International Circuit


Tipo di circuito: permanente
Lunghezza: 5,554 Km
Numero Curve: 21
Direzione di Marcia: anti-orario
Capacità pubblico: 50.000
Anno di inaugurazione: 2009
Progettista: Hermann Tilke

Timing

Venerdì 2 Novembre 2012
Libere 1  13:00 - 14:30

(in Italia 10:00 - 11:30)

Libere 2  17:00 - 18:30
(in Italia 14:00 - 15:30)

Sabato 3 Novembre 2012
Libere 3  14:00 - 15:00

(in Italia 11:00 - 12:00)

Qualifiche 17:00
(in Italia 14:00)

Domenica 4 Novembre 2012
Race  17:00
(in Italia 14:00)

Albo d’oro
1. 2009 S Vettel – Red Bull Renault
2. 2010 S Vettel – Red Bull Renault
3. 2011 L Hamilton – McLaren Mercedes

 
 
Mario Isola analizza le gomme Pirelli sul circuito di Yas Marina ad Abu Dhabi
 

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