I NOMUOS sfidano la Difesa, ma non comprendono il vento che cambia

Una commissione istituita in seno all’Istituto Superiore di Sanità acclarerà il pericolo di emissioni nocive per la popolazione. Dal 31 maggio può finire l’appeasement con manifestanti e istituzioni

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Ieri un gruppo di manifestanti NOMUOS ha guadagnato l’onore della cronaca delle testate nazionali (e non), bloccando l’attività del Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) di Niscemi, la base radar che serve le strutture dell’OTAN (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, il braccio militare dell’Alleanza Atlantica, più nota come NATO) nel Mediterraneo e ne supporta le comunicazione e l’intelligence.

Quattro di questi pacifisti sui generis hanno poi scalato una delle antenne radar della US Navy (che si sobbarca, con il denaro del contribuente americano, anche la sicurezza di tutti noi), mobilitando forze dell’ordine, vigili del fuoco e personale sanitario, accorso come da prassi.

I quattro sono stati individuati dalla polizia in Turi Vaccaro, di Palermo, già protagonista della battaglia contro le basi missilistiche di Comiso; Nicola Boscelli, di Piazza Armerina, che ha partecipato alla protesta No Tav in Val Di Susa; Vanessa Ferrara e Desiree Ristagno, che facevano foto dall’alto inviandole coi cellulari, incaricate delle relazioni con la stampa on the field. «Vogliamo la chiusura del cantiere Muos, subito: c’è stata una revoca dell’autorizzazione dei lavori da parte del governo regionale che deve essere rispettata, e a quanto pare non lo è», ha detto la Ristagno, che ha poi levato a gran voce la richiesta del movimento: «Chiediamo che vengano smontate le antenne e sia disattivato questo sistema che noi non vogliamo e danneggia la salute dei cittadini». Analisi e soluzione in un col colpo, con buona pace di Cartesio, Galilei e dei principi della scienza (la ripetibilità degli esperimenti e la verificabilità dei risultati, che per essere scientifici devono dare lo stesso esito ovunque e in ogni tempo).

Pazienza, si dirà, giovani protestatari. Beh, a guardare alcuni, forse giovani dentro…

Il problema MUOS, su cui abbiamo ampiamente scritto, presto sarà risolto in modo definitivo. Come ha voluto sottolineare il Ministero della Difesa (in un comunicato che citiamo in toto a piè di pagina), entro il 31 maggio prossimo una commissione ad hoc dell’Istituto Superiore di Sanità si esprimerà in modo definitivo sulla pericolosità delle emissioni della base americana, inserita nel sistema di prevenzione e difesa americano posto a servizio della sicurezza dell’Alleanza Atlantica per la prevenzione del terrorismo islamista e delle potenziali minacce non convenzionali sul territorio europeo e americano (ivi compresa Israele).

La Regione Siciliana ha protestato per l’esclusione da questa commissione di un rappresentante dell’Assessorato alla Sanità, mentre il Comune di Niscemi ha lamentato il mancato inserimento del consulente di parte, Massimo Zucchetti, esperto di radiofrequenze del Politecnico di Torino, che aveva corroborato le proteste – e le giustificabili paure della popolazione locale – con una relazione consegnata al proprio committente (il sindaco di Niscemi, Francesco La Rosa).

Dunque, dal 1° giugno prossimo sarà messo un punto (almeno per il momento) sulla questione. Se l’ISS dovesse dare ragione ai manifestanti, allora la Difesa statunitense e il governo degli Stati Uniti avrebbero un grosso problema, perché la base posta a un chilometro e mezzo dal centro abitato di Wahiawa, vicino a Honolulu, costituirebbe una fonte di inquinamento che non potrà essere nascosta alla popolazione locale, che sarà grata a Niscemi per aver sollevato il caso.

Se, al contrario, l’ISS dovesse acclarare la bassa intensità delle emissioni e affermare, con dati scientifici, le panzane finora propalate da tecnici di parte (ideologicamente di parte), allora qualcuno potrà avere un problema: lo avranno di certo i manifestanti, trattati finora con i guanti gialli della tolleranza estrema, ma con tutta probabilità posti da quel momento di fronte al dato oggettivo dei reati commessi.

Lo avranno anche gli amministratori locali, che in quel caso si porranno contro la sicurezza nazionale, assumendosene la responsabilità di fronte alla popolazione (che andrebbe informata, non disinformata) e alla legge.

Noi pensiamo che alla fine il buon senso (partitocratico?) prevarrà, con buona pace dei pacifisti un tanto al chilo, degli anti-americani in servizio permanente effettivo e dei mestatori nel torbido, i soliti noti senza argomenti che dal casino ottengono copertura mediatica. Che si deve fare per campare…

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Ministero della Difesa, Comunicato del 22 aprile 2013: Difesa: MUOS di Niscemi

La Difesa, nel rispetto del diritto ad una protesta pacifica e democratica, ribadisce che la tutela della salute dei cittadini che abitano nella zona di Niscemi è sempre stata e sempre sarà prioritaria e condizione indispensabile per la realizzazione delle antenne terrestri del sistema MUOS.

In tal senso, in attesa dei risultati dello studio dell’Istituto Superiore di Sanità che sarà completato entro il 31 Maggio, la Difesa è impegnata a dare puntuale attuazione alle intese raggiunte che prevedono la sospensione della costruzione delle torri e dell’istallazione delle parabole del sistema MUOS.

Si ribadisce, tuttavia, che gli impianti della Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) di Niscemi, da tempo autorizzati e operanti, situati nell’area adiacente a quella del MUOS sono indispensabili per le operazioni della Nato nel Mediterraneo e quindi per la sicurezza nazionale.

Il loro funzionamento deve essere assicurato in ottemperanza a quanto convenuto presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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