Vittoria, Giovanni Guarrascio non ce l’ha fatta, ma è scattata la solidarietà della popolazione!

Il pensionato di 64 anni che si diede fuoco è morto in nottata al “Cannizzaro” di Catania, in ospedale, dove restano ricoverati la moglie e il poliziotto coinvolti nel tragico episodio. Il sindaco di Vittoria apre un “evento” su Facebook per raccogliere fondi, una vetrofania segnala i negozi dove si può fare un’offerta, straordinario moto di sussidiarietà orizzontale

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Catania – Il muratore che il 14 maggio scorso si era dato fuoco a Vittoria, Antonio Guarascio, è morto questa notte intorno alle 3.20, a causa di un arresto cardiaco. Nel gesto erano rimasti coinvolti la moglie, una delle figlie e i poliziotti intervenuti nello sgombero della casa venduta all’asta, uno dei quali ha subito ustioni estese. Guarascio non ha dunque superato le crisi causate dalle profonde ustioni prodotte dalle fiamme avviluppatesi sul proprio corpo, su quello della moglie, Giorgia Famà, e su due agenti della Polizia di Stato.

20130521-giovanni-guarrascio_300x377L’uomo era stato trasportato al “Cannizzaro” di Catania in elisoccorso. Al centro di questa triste storia, la casa, messa all’asta dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa per un debito originario di 10mila Euro, poi acquistata da un privato per 26mila Euro.

Pare che l’acquirente avesse proposto a Guarascio il riacquisto dell’immobile per una cifra vicina a 40mila Euro, montati dopo poche settimane fino a otre 60mila. Nessun esito avevano prodotto le “trattative” per riavere la proprietà di una casa costruita con anni di fatica e di sacrificio. I Guarascio sono conosciuti nel quartiere, dove vengono considerate brave persone, solo in momentanea difficoltà.

Queste trattative e le modalità con cui si è arrivati a mettere all’asta un immobile per un debito di modesta entità dovrebbero essere al centro dell’attenzione della magistratura, per valutare eventuali ipotesi di reato che riguardino le parti coinvolte a diverso titolo nella vicenda.

La moglie dell’uomo intanto rimane ricoverata presso la struttura ospedaliera catanese, punto di riferimento per la Sicilia Orientale in caso di ustioni gravi, anche se le sue condizioni non destano eccessive preoccupazioni. Ricoverato anche l’agente di polizia Antonino Terranova, intervenuto per bloccare il tragico tentativo di Guarascio di darsi fuoco. Le ustioni di terzo grado sul 30 per cento del corpo sono preoccupanti, ma non fanno temere per la vita.

Da segnalare la gara di solidarietà scattata a favore della famiglia da parte di amici e vicini di casa, promossa anche dal sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia (PD), il quale ha convogliato su Facebook l’iniziativa e ha creato un evento speciale “Aiutiamo la famiglia Guarascio”, in cui si possono trarre tutte le informazioni per dare il contributo di solidarietà alla sfortunata famiglia vittoriese.

Imprenditori e amici, invece, hanno creato una rete di solidarietà organizzata per raccogliere fondi, che saranno 20130521-vetrofania300x400poi fatti confluire sul conto corrente aperto dal sindaco Nicosia. Una vetrofania è stata apposta nei negozi che sostengono questa raccolta, uno straordinario esempio di sussidiarietà orizzontale, vero motore dello sviluppo sociale e autentico strumento per il superamento delle crisi.

In questo quadro, se l’acquirente all’asta della casa fosse disponibile a cedere l’immobile “al costo di acquisto” al pubblico incanto, sarebbe un’ottima notizia, oltre che un atto di umana generosità che non dovrebbe passare inosservato. Questa crisi non sarà superabile se non attraverso il rafforzamento dei legami di solidarietà sociale locale, senza il ricorso al contributo degli enti territoriali, depotenziati da anni di dilapidazione delle risorse pubbliche. Tocca ai cittadini mettersi in rete per rafforzare i vincoli sociali, unico antidoto per la prevenzione delle tragedie come quella che ha riguardato la famiglia Guarascio (si ringrazia Alessandra Russo per la collaborazione).

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