Tre milioni di europei fanno uso quotidiano di cannabis

Pubblicata in 23 lingue la Relazione europea sulla droga 2013. Ecco i dati.

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È aumentato di quasi un terzo negli ultimi anni il numero di persone che hanno iniziato una cura per la dipendenza da cannabis. A riferirlo è la Relazione europea sulla droga 2013, pubblicata oggi in 23 lingue. Secondo lo studio redatto dall’Osservatorio europeo di Lisbona sono 3 milioni gli europei di età compresa tra i 15 e i 64 anni che fanno uso di cannabis quasi ogni giorno. Si tratta dell’1% degli adulti dell’Unione europea.

La ricerca ha messo in evidenza come in cinque anni gli europei che hanno intrapreso un percorso di terapia per uscire dalla dipendenza da marijuana sia salito da 45mila casi nel 2006 a 60mila nel 2011. E se è vero che si registra un aumento degli utenti che fanno uso di droga, non si può non sottolineare come sia da considerare un cambiamento positivo il fatto che a livello europeo spicchi un record di trattamenti erogato ai consumatori di droga. E altro punto da evidenziare è che tra tutte le droghe, la cannabis sia quella più menzionata da chi inizia una terapia, a dispetto delle droghe considerate “pesanti”.

Ne sono passati di anni da quel lontano 1937 quando negli Stati Uniti fu messa al bando la canapa con l’emanazione del Marijuana Tax Act, a firma del presidente Roosevelt. Ad oggi, infatti, se sono tanti i Paesi in cui la compravendita di cannabis è considerata illegale, la sua coltivazione per uso personale o terapeutico è legalizzata. Ed un problema che fa certamente molto discutere è quello degli effetti benefici e delle proprietà curative presenti nel principio attivo della pianta appartenente alla famiglie delle Cannabaceae.

E dopo anni di diatribe sulla legalizzazione piena o per scopi terapeutici delle droghe di facile reperibilità, una risposta è arrivata persino in Italia, dove lo scorso febbraio il decreto emanato dal ministro della Salute Renato Balduzzi ha inserito i medicinali di origine vegetale a base di Cannabis nella tabella A, ovvero nel “Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza”.

Tra liceità e illecità, tra consenzienti e dissidenti, un dato resta certo: del problema “legale-illegale” si continuerà a discutere. E sicuramente per molto.

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