ARS, minacce all’ex grillino Venturino: “Dimettiti e torna nella fogna”
Minacciato con una busta con tre proiettili il vicepresidente dell’ARS, Antonio Venturino. Solidarietà da molti suoi colleghi che hanno già individuato il “colpevole”: il Movimento Cinque Stelle…
Una busta con tre proiettili calibro nove è stata intercettata dalla polizia nel centro di smistamento postale di Palermo. Era indirizzata all’ex grillino Antonio Venturino, vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana. All’interno del plico – che non è arrivato a destinazione – c’era anche un foglietto con l’invito a dimettersi e a tornare «nella fognatura» altrimenti uno di questi proiettili l’avrebbe potuto colpire in fronte. Sull’episodio sta indagando la Digos del capoluogo siciliano.
Naturalmente tanti i messaggi di solidarietà inviati a Venturino, a partire da quello di Francesco Cascio (PDL), presidente della Commissione per l’Esame dell’Attività dell’UE dell’ARS. «Auspico che si faccia piena luce sul grave atto intimidatorio a lui indirizzato» – ha affermato Cascio – aggiungendo che bisogna «riflettere sul fatto che indubbiamente l’onorevole Venturino si trova così esposto oggi, anche a causa di quel clima di odio alimentato e diffuso dal Movimento 5 Stelle, di cui egli stesso faceva parte fino a poco tempo fa. La tensione sociale generata, anche con un uso violento del web, da Grillo e dai suoi accoliti, ha colpito anche Venturino, ora che contraddice con i fatti quello che ha prima sbandierato in campagna elettorale».
Sulla stessa scia l’onorevole Giuseppe Picciolo, capogruppo dei Democratici riformisti per la Sicilia. «La democrazia non può tollerare espressioni di rappresentati politici che trascendono in minacce e che armano la mano di soggetti borderline pronti a delinquere e ad intimidire anche con buste contenenti proiettili» ha dichiarato l’esponente del PD, al quale hanno fatto eco quelle di Giovanni Di Giacinto, capogruppo del movimento “Il Megafono”, che fa riferimento al presidente della regione Rosario Crocetta. «I toni della politica talvolta travalicano i limiti della buona educazione e della correttezza – ha osservato Di Giacino – contribuendo a fomentare gesti di folli e squilibrati, ed anche di disperati».
Solidarietà anche al di là delle mura di Palazzo dei Normanni, come nel caso di Elio Sanfilippo, presidente di Legacoop Sicilia, che ha osservato come «l’intimidazione ad Antonio Venturino» sia un «un fatto grave a cui prestare la massima attenzione. La contrapposizione con i partiti tradizionali e gli scontri interni allo stesso Movimento rincarati in questi ultimi giorni sull’isola nei comizi elettorali di Beppe Grillo, alimentano odi invece che il confronto delle idee. È – ha concluso Sanfilippo – un clima pericoloso che criminalizza l’avversario e i dissidenti e rischia solo di far male al confronto democratico e agli stessi cittadini fortemente bisognosi di risposte».
Insomma, in molti all’ARS – mentre sono in corso le indagini – hanno già trovato il responsabile dell’atto intimidatorio contro l’onorevole Venturino: il Movimento Cinque Stelle. Quest’ultimo, però, ha prontamente condannato «il deprecabile e vile gesto», sottolineando che «episodi del genere non appartengono in alcun modo alla dialettica politica, specie a quella del Movimento, da sempre improntata al confronto di idee e alla non violenza».
Anche il destinatario delle minacce – espulso dal M5S perché non ha restituito parte dell’indennità, non seguendo l’orientamento generale dei grillini – ha inteso riflettere sul fatto, subito dopo aver appreso della busta indirizzatagli. «È l’effetto della caccia alle streghe messo in atto dalle piazze – ha commentato Venturino – Adesso cercherò di sapere di più dalla questura. È un episodio grave che si inserisce in un clima di esagerazione, di rabbia e di intimidazione».
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