Silvio Berlusconi condannato dal Tribunale di Milano per concussione a 7 anni. Interdetto a vita
Il verdetto di primo grado del processo che vedeva imputato l’ex premier per concussione e prostituzione minorile. Boccassini assente per ferie, al suo posto Bruti Liberati. In aula anche Daniela Santanchè. Berlusconi: “Vogliono farmi fuori”
Silvio Berlusconi è stato condannato in primo grado a 7 anni per concussione per costrizione e per induzione alla prostiruzione dalla quarta sezione del tribunale di Milano, presieduta da Giulia Turri.
I magistrati erano entrati in camera di consiglio alle 9.45 per decidere il verdetto del processo Ruby, in cui Silvio Berlusconi era imputato per concussione e prostituzione minorile. In aula Berlusconi non era presente, mentre erano presenti gli avvocati dell’ex presidente del Consiglio dei Ministri e presidente del PDL, Niccolò Ghedini e Piero Longo. Poco prima della sentenza è arrivata al palazzo di giustizia Daniela Santanché, la quale aveva dichiarato «Se Berlusconi viene assolto finalmente si fa un po’ di giustizia».
I giudici nel condannare Berlusconi, hanno anche disposto la trasmissione degli atti alla Procura perché indaghi su presunte false testimonianze durante il dibattimento, che riguarderebbero una lista di testi. Tra queste persone, Giorgia Iafrate, la poliziotta che affidò Ruby a Nicole Minetti, diverse ‘olgettine’, Mariano Apicella e Valentino Valentini.
I giudici hanno invece disposto di trasmettere al consiglio dell’ordine degli avvocati di Milano gli atti relativi all’incontro avvenuto il 6 ottobre 2010 tra l’avvocato Luca Giuliante e Ruby. Secondo l’accusa, quell’incontro sarebbe stato una sorta di ‘contro interrogatorio’ per conoscere quanto detto dalla ragazza ai magistrati di Milano. Disposta anche la confisca dei beni sequestrati a Karima El Maurogh e al compagno Luca Risso.
Entro 90 giorni dovranno essere depositate le motivazioni della sentenza, come prescritto dalle norme vigenti. Poi la difesa di Berlusconi avrà 45 giorni per proporre appello.
Niccolò Ghedini, uno degli avvocati di Berlusconi, ha definito la sentenza «fuori dalla realtà, ma ampiamente attesa». Di «sentenza da assalto alla diligenza» l’altro avvocato del presidente del PDL, Pietro Longo.
Assente in aula per ferie il pm Ilda Boccassini, che lo scorso 13 maggio aveva chiesto la condanna a sei anni di carcere e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per l’ex capo del governo italiano. Al suo posto, il capo della Procura di Milano, Edmondo Bruti Liberati.
Fuori dal tribunale si sono confrontati due sparuti schieramenti, contro e pro Berlusconi. Da una parte gli slogan pro-giudici e uno striscione recante lo slogan “una condanna per salvare la dignità dell’Italia”; dall’altra alcuni fan del Cavaliere. Ne è conseguito un siparietto di urla, insulti, battute colorite, immortalate da decine di telecamere, non solo italiane.
Fabrizio Cicchitto ha dichiarato “questa è una sentenza da Tribunale Speciale”. Il senatore Di Battista ha dichiarato, sintetizzando primo grado, appello e cassazione: «Berlusconi deve andare in galera».
Più moderato Nichi Vendola: «penso che Berlusconi dovrebbe abbandonare la vita pubblica». Più articolata la dichiarazione di Angelino Alfano, segretario del PDL. «Ho appena chiamato il presidente Silvio Berlusconi, per manifestargli la più profonda amarezza e l’immenso dolore di tutto il Popolo della libertà, per una sentenza contraria al comune senso di giustizia, al buon senso e peggiore di ogni peggiore aspettativa. L’ho invitato, a nome del nostro movimento politico, a tenere duro e ad andare avanti a difesa dei valori, degli ideali e dei programmi che milioni di italiani hanno visto incarnati in lui».
Alessandro di Battista (M5S), esimio laureato al DAMS con specializzazione sulla tutela internazionale dei diritti umani, a Sky TG24 fornisce la sua interpretazione giuridica sulla condanna di Silvio Berlusconi. Un parere attendibile come quello di un pasticcere su un esperimento di fisica nucleare…
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