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Papa Francesco ammonisce: nella Chiesa nessuno è inutile, siamo tutti necessari e uguali

All’udienza generale Francesco illustra il concetto di Chiesa come tempio costruito da “pietre vive”. “La Chiesa non è un intreccio di cose e di interessi, ma è il tempio dello Spirito Santo, il tempio in cui Dio opera”. La gioia di essere cristiani

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Città del Vaticano  – Nella Chiesa «nessuno è inutile, tutti siamo necessari per costruire il tempio formato da pietre vive», «nessuno è secondario», «siamo tutti uguali, e se qualcuno dice, ma lei, signor Papa, è più importante, non è vero, siamo tutti uguali».

Papa Francesco ha sintetizzato così oggi il concetto di Chiesa come tempio di pietre viventi, parlando alle 70mila persone presenti in piazza san Pietro, per questa ultima udienza generale, prima di una breve sospensione estiva. Le udienze generali riprenderanno il 7 agosto.

«La parola tempio – ha detto il Pontefice – ci fa pensare a un edificio, a una costruzione e la mente va alla storia del popolo di Israele» che a Gerusalemme aveva costruito il tempio, al cui interno c’era «l’Arca dell’Alleanza, che conteneva le tavole della legge, la manna e la verga di Aronne, segni che Dio era stato sempre accanto al popolo, ne aveva guidato e accompagnato i passi».

«L’antico tempio era edificato dalle mani dell’uomo, era fatto per dare una casa a Dio” ha ricordato Francesco, il quale poi ha sottolineato che «la Chiesa è la ‘casa di Dio’, il luogo della sua presenza, dove possiamo trovare e incontrare il Signore; la Chiesa è il tempio in cui abita lo Spirito Santo che la anima, la guida e la sorregge. Se ci chiediamo: dove possiamo incontrare Dio? Dove possiamo entrare in comunione con Lui attraverso Cristo? Dove possiamo trovare la luce dello Spirito Santo che illumini la nostra vita? La risposta è: nella Chiesa».

«L’antico Tempio era edificato dalle mani degli uomini: si voleva ‘dare una casa’ a Dio, per avere un segno visibile della sua presenza in mezzo al popolo. Con l’Incarnazione del Figlio di Dio, si compie la profezia di Natan al re Davide: non è il re, non siamo noi a ‘dare una casa a Dio’, ma è Dio stesso che ‘costruisce la sua casa’ per venire ad abitare in mezzo a noi, come scrive san Giovanni nel Prologo del suo Vangelo».

Ogni cristiano deve pensare che «Cristo è il Tempio vivente del Padre, e Cristo stesso edifica la sua ‘casa spirituale’, la Chiesa, fatta non di pietre materiali, ma di ‘pietre viventi’, che siamo noi». Poi, ricordando l’apostolo Paolo nelle lettere agli efesini: «voi siete ‘edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù». Per questo, Papa Bergoglio ha esortato i cristiani a sentirsi, a essere parte viva della Chiesa: «Noi siamo le pietre vive dell’edificio di Dio, unite profondamente a Cristo, che è la pietra di sostegno, e tra noi: il tempio siamo noi, la Chiesa vivente siamo noi, e quando siamo insieme c’è lo Spirito Santo che ci aiuta a essere Chiesa: questa è la Chiesa, popolo di Dio».

Nelle parole del Pontefice oggi c’è anche il monito di non scambiare la Chiesa per qualcos’altro: «la Chiesa non è un intreccio di cose e di interessi – ha ammonito Francesco – ma è il tempio dello Spirito Santo, il tempio in cui Dio opera, il tempio in cui ognuno di noi con il dono del battesimo è pietra viva. Questo ci dice che nessuno è inutile nella Chiesa e se qualcuno per caso dice: ma vai a casa che sei inutile, quello non è vero: nessuno è inutile, tutti siamo necessari per costruire questo tempio. Nessuno è secondario».

Per chiarire che la gerarchia funzionale della chiesa organizzazione non implica una gerarchia etica, religiosa, Papa Bergoglio ha voluto sottolineare che nella Chiesa tutti sono uguali. «Io sono il più importante nella Chiesa? No, siamo tutti uguali agli occhi di Dio, tutti. Qualcuno di voi può dire: ma senta signor Papa, lei non è uguale a noi: sì! Siamo tutti uguali! Siamo fratelli! Nessuno è anonimo!. Tutti formiamo e costruiamo la Chiesa. Ma questo ci invita anche a riflettere sul fatto che se manca il mattone della nostra vita cristiana, manca qualcosa alla bellezza della Chiesa».

Nell’uguaglianza dei cristiani il Papa vede la forza della gioia in Cristo, che va vissuto come sprone a migliorare il mondo nell’inclusione della lietezza del messaggio cristiano. «Come viviamo il nostro essere Chiesa? Siamo pietre vive o stanche, annoiate, indifferenti? Avete visto che cosa brutta un cristiano stanco, annoiato, indifferente: è brutto, non va». Un cristiano deve gioire di essere cristiano, «di far parte del popolo di Dio che fa la Chiesa», per aprirsi «all’azione dello Spirito Santo, per essere parte attiva nelle nostre comunità». Il cristiano non si deve chiudere in se stesso, «dicendo: ho tante cose da fare, non è compito mio» deve partecipare attivamente alla costruzione di una società migliore.  

(fonte Asianews)