A Silverstone la F1 cerca di ritrovare equilibrio, ma Ecclestone le spara grosse. Williams, 600 GP

Il “test gate” ancora sulla bocca di tutti. Sconti milionari ai tedeschi del Nurburgring (chissà perché mai…). Nuove regole sui test “a prenotazione”. Tra senso del ridicolo e nuovi scenari, Mark Webber scompiglia il mercato piloti, ma forse anche il campionato, perché…

Fernando Alonso ha grandi aspettative per il GP di Gran Bretagna a Silverstone. Conta di dare l'attacco all'arma bianca, anche grazia a un look alla D'Artagnan... (Foto © Ercole Colombo per Ferrari Media)
Fernando Alonso ha grandi aspettative per il GP di Gran Bretagna a Silverstone. Conta di dare l’attacco all’arma bianca, anche grazia a un look alla D’Artagnan… (© Foto Ercole Colombo per Ferrari Media)

 Alla vigilia dell’avvio ufficiale dei motori, Mark Webber ieri ha scompigliato il paddock con un annuncio a sorpresa: a fine anno abbandona la Formula 1 per andare a rimpolpare la squadrone Porsche nel 2014, rientrante nel Mondiale Endurance. Obiettivo principale la 24 Ore di Le Mans (corsa la scorsa settimana) contro i “cugini” di Ingolstadt.

Annuncio inatteso, considerato che “Auto Bild Motorsport” aveva anticipato due giorni fa una mossa diretta di Dietrich Mateschitz verso Webber, con una offerta personale per rimanere alla Red Bull. La mossa del pilota australiano potrebbe assumere un significato più complesso, da oggi alla fine del campionato, per almeno due motivi. Anzitutto, Webber non ha più niente da perdere e ha tutto da guadagnare ad affermarsi nei prossimi gran premi, senza tenere conto in alcun modo del compagno di squadra Vettel e delle sue ambizioni per uno storico poker iridato. In secondo luogo, non è escluso che Webber possa continuare ad avere un rapporto professionale con la Red Bull – intesa come azienda di beverage – e possa portare alla Porsche una sostanziosa sponsorizzazione.

Che qualcosa non sia andato come avrebbe dovuto andare è testimoniato dal fatto che Chris Horner – team principal del team di Milton Keynes – ha dichiarato di aver avuto notizia del passaggio di Webber alla Porsche solo qualche minuto prima. «Questa storia avrebbe potuto essere gestita meglio» ha affermato Horner, che per inciso ha il pilota australiano socio nella Arden Motorsport, schierata in GP2 e GP3.  Insomma, Webber ha da ora in poi le mani libere per fare, in qualche modo, quel che vuole. Boicottaggi esclusi.

Non si placa la polemica sul “buffetto” elargito alla Mercedes dal Tribunale Internazionale della FIA di Parigi, in merito al test illegale effettuato su richiesta della Pirelli a Barcelona, dal 15 al 17 maggio scorso. Secondo il settimanale britannico “Autosport” – ripreso dal sito italiano MotorsportRants – anche Massa sarebbe stato coinvolto nel test di Barcelona di quest’anno e la Ferrari avrebbe inviato sul circuito catalano l’ingegnere Hamashima ex Bridgestone.

In ogni caso, la nostra posizione è che questa storia non avrebbe dovuto accadere: ma nel senso che è illogico vietare i test. La soluzione “tarallucci e vino” era l’unica che potesse essere presa, senza distruggere la Formula 1, ma a patto di fare chiarezza e di ritornare alla ragionevolezza della liceità dei test liberi per tutti, magari limitati con un plafond che però non pregiudichi la ricerca – anche per motivi di sicurezza – e che non mortifichi l’essenza stessa di una serie che dovrebbe essere la massima espressione dell’automobilismo.

A Silverstone la Pirelli porterà le dure (banda arancio) e le medie (banda bianca), ma oggi i team dovrebbero essere chiamati a usare quasi esclusivamente intermedie (banda verde) e wet (banda azzurra), come vi abbiamo spiegato due giorni fa.

Mario Isola presenta l’analisi tecnica della Pirelli per il GP di Gran Bretagna

Sul fronte dei team, Ferrari arriva con un carico di ottimismo, Red Bull avrà da gestire i possibili effetti della “liberazione” di Webber contro i desiderata di Vettel, Mercedes  dovrebbe riprendere il passo verso i piani alti della classifica. Per quanto riguarda la Lotus, le dichiarazioni sibilline di Kimi Räikkönen – “sono libero, posso fare quel che voglio” – fanno intendere che nel team di Enstone potrebbero esserci alla porta problemi finanziari per rinnovare il contratto al  pilota finlandese, che però potrebbe aver già firmato con Red Bull e tenerselo riservato come s’usa tra “uomini d’onore” (omertà!).

Pirelli ha confermato di rimanere per il 2014 e di dover concludere solo alcuni contratti diretti con i team, ma ha anche risposto alla Lotus, che aveva lamentato la scelta di gomme per Silverstone, Nurburgring e Hungaroring, in apparenza favorevole alla Red Bull e alla Mercedes. La scelta sembra sia stata determinata dal veto opposto da alcuni team – tra cui proprio la Lotus – al cambiamento strutturale della gomma, con l’introduzione di una struttura in keevlar, in luogo di quella in corde d’acciaio. Sul punto, Paul Hembery, direttore della sezione Motorsport del costruttore milanese, ha precisato che non sarà facile vederle di nuovo «a meno che non ci siano sorprese», ma ha confermato l’introduzione di una innovazione di processo nella costruzione della gomma stessa, per evitare i guai capitati in Bahrain e Spagna, alla base della scelta di provare “illegalmente” con Mercedes. «Stiamo usando invece una nuova colla che dovrebbe risolvere il problema della delaminazione. Stiamo anche cercando di provare a Silverstone un prototipo di mescola dura con una durata maggiore» ha dichiarato Hembery.

In tema di folli-follie, Ecclestone ieri si è lasciato andare a dichiarazioni da …cura psichiatrica. «Il Gran Premio di Monza potrebbe scomparire» ha detto il boss della Formula 1, dimenticando però che fino al 2016 esiste un contratto con il circuito brianzolo tanto forte che Ecclestone potrebbe non disputare il GP d’Italia solo trasferendo il circuito, con annesso parco, in un’altra parte del mondo. Sul punto – da prendere con la camicia di forza, più che con le molle – il presidente della Lombardia, Roberto Maroni, ha opposto un “altolà” senza-se-e-senza-ma, dicendosi pronto a fare tutto quel che serve per mantenere tutto com’è. Giusto le parole che Ecclestone voleva sentirsi dire: poverello, ha tante famiglie da mantenere…

In tema, Graziano Delrio, neo ministro dello Sport in luogo della dimissionata Josefa Idem, ha ritenuto di non dire nulla. Fulgido esempio di attenzione verso l’automobilismo italiano. Complimenti!

Lo stesso Ecclestone – che batte cassa in Italia, perché questo è! – è stato però protagonista di un gesto di grande magnanimità, cose da strappare il cuore: ha di fatto annullato il costo che gli organizzatori del circuito del Nurburgring avrebbero dovuto versare alla FOM per ospitare il Gran Premio di Germania della prossima settimana. Un gesto disinteressato, che alcune male lingue associano alle indagini in corso a Monaco, in cui Ecclestone è sotto processo per corruzione di un funzionario di banca, all’epoca della vendita della F1 al fondo CVC. Captatio benevolentiae (ossia: arruffianamento dei tedeschi)? Va detto, per completezza, che Ecclestone ha sempre affermato di avere subito un’estorsione.

Domenica la Williams correrà il 600° Gran Premio di F1 della sua storia. La prima vittoria era arrivata proprio a Silverstone, nel 1979, grazie al grande Clay Regazzoni. Per l’occasione la monoposto di Maldonado e Bottas avrà una livrea celebrativa, con il numero 600 sulle fiancate, e le firme dei quasi 700 dipendenti in forza al team. «Il nostro team non ha mai amato soffermarsi troppo sul passato» ha commentato Claire Williams, team principal del team e figlia di Sir Frank «ma penso che questa volta sia il caso di riflettere su ciò che è stato, fare il punto e guardare avanti al futuro, nella speranza di avere tutto il necessario per rendere le prossime 600 corse altrettanto memorabili». La Williams fu fondata nel  1977 da Frank Williams e Patrick Head e finora ha ottenuto 297 podi, 114 vittorie e 16 titoli iridati.

Il primo turno di libere dalle 11 alle 12.30, il secondo dalle 15 alle 16.30, con diretta sul canale dedicato di Sky. Su RaiSport1 questa sera una sintesi alle 22.30.

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John Horsemoon

Sono uno pseudonimo e seguo sempre il mio dominus, del quale ho tutti i pregi e i difetti. Sportivo e non tifoso, pilota praticante(si fa per dire...), sempre osservante del codice: i maligni e i detrattori sostengono che sono un “dissidente” sui limiti di velocità. Una volta lo ero, oggi non più. Correre in gara dà sensazioni meravigliose, farlo su strada aperta alla circolazione è al contrario una plateale testimonianza di imbecillità. Sul “mio” giornale scrivo di sport in generale, di automobilismo e di motorsport, ma in fondo continuo a giocare anche io con le macchinine come un bambino.