Lampedusa, individuato dai sommozzatori il relitto del barcone: almeno 100 morti dentro. Proclamato lutto nazionale

I soccorritori hanno individuato a poche centinaia di metri dalla costa il relitto del barcone naufragato questa mattina a Lampedusa. A 40 metri di profondità giace il “sarcofago della vergogna”

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Lampedusa – Il naufragio accaduto questa mattina a Lampedusa tra la Tabaccara e l’Isola dei Conigli si sta trasformando, man mano che passano le ore, come una vera e propria strage. Il pesantissimo bilancio è di 94 morti accertati, tra i quali anche quattro bambini, 47 donne, due delle quali incinte. I migranti tratti in salvo sono 155. Il barcone, con almeno 500 a bordo (eritrei, somali e ghanesi) è naufragato all’alba di oggi a poche miglia dall’isola.

Le salme sono state raccolte nell’hangar dell’aeroporto dell’isola. Da poche decine di minuti è arrivata la conferma ufficiale del ritrovamento del relitto a 47 metri di profondità, a poche centinaia di metri dalla costa. All’interno, secondo i sommozzatori dei Vigili del Fuoco e della Guardia Costiera, ci sarebbero decine di morti, rimasti imprigionati nella carretta del mare durante il naufragio. Qualcuno parla di un centinaio di morti, ma il numero esatto ancora non si conosce. Sul luogo ci sono i sommozzatori dei Vigili del fuoco e della Guardia costiera.

A bordo del barcone, partito dalla Libia, è scoppiato un incendio, sembra per una coperta data alla fiamme dai naufraghi per attirare l’attenzione di un peschereccio non distante. Il ponte dell’imbarcazione era però intriso di gasolio, che si è subito incendiato, scatenando il panico tra i migranti, molti dei quali si sono gettati in acqua, secondo il racconto dei sopravvissuti.

Alcuni dei migranti in mare si sono messi a nuotare per raggiungere gli scogli. Nella zona del naufragio sono giunte motovedette della Guardia costiera, oltre ai mezzi della Guardia di Finanza, carabinieri e pescatori lampedusani con i loro pescherecci. Una vera e propria catena umana per aiutare gli immigrati finiti in mare. La procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta. Tra le ipotesi di reato anche quella di omicidio plurimo.

Il Consiglio dei Ministri, riunito d’urgenza ad hoc, ha da pochi minuti decretato il lutto nazionale per domani, al termine di una riunione lampo durata appena 40 minuti e conclusa intorno alle 18.30.

Ultimo aggiornamento 3 Ottobre 2013, ore 18.39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA