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Papa Francesco ad Assisi, tra i bambini disabili: “queste piaghe hanno bisogno di essere ascoltate”

Il Pontefice ha iniziato la sua visita nella città di San Francesco, Patrono d’Italia, tra i bambini disabili dell’Istituto Serafico. “Gesù, quando è risorto era bellissimo. Non aveva nel suo corpo dei lividi, le ferite… Niente! Era più bello! Soltanto ha voluto conservare le piaghe e se le è portate in Cielo. Le piaghe di Gesù sono qui e sono in cielo davanti al Padre”

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Assisi – “Queste piaghe hanno bisogno di essere ascoltate”. E’ dedicata ai bambini disabili e ammalati la prima tappa della visita che papa Francesco compie ad Assisi, accompagnato anche dagli otto cardinali scelti per consigliarlo nel governo della Chiesa universale, dove si è recato nel giorno della festa del santo del quale ha scelto di portare il nome.

Sono 60 i piccoli ospiti dell’Istituto Serafico. Per ognuno il Papa ha una carezza, un bacio, una parola. Un incontro che si protrae a lungo e che evidentemente colpisce il Papa che, alla fine, non legge il discorso che aveva preparato, ma improvvisa.

Tutta la visita ad Assisi, cominciata prima delle 8, quando l’elicottero che lo ha portato da Roma è arrivato nella città umbra, è segnata dai “luoghi” più significativi della vita del Poverello, luoghi fisici e morali, come questo istituto o, più tardi, gli assistiti della Caritas, con i quali pranzerà.

20131004-viaggio-ad-assisiA dargli spunto al Serafico sono l’adorazione eucaristica permanente voluta nella chiesa dell’Istituto dal vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino e le parole della direttrice dell’Istituto, Francesca di Maolo, che ha parlato delle “piaghe” che qui si curano.

“Noi – ha detto il Papa – siamo tra e piaghe di Gesù”. “Queste piaghe – ha proseguito – hanno bisogno di essere ascoltate, di essere riconosciute. E mi viene in mente quando il Signore Gesù, quando andava in cammino con quei due discepoli tristi. Il Signore Gesù alla fine ha fatto vedere le sue piaghe e loro hanno riconosciuto Lui. Poi il pane, dove Lui era lì. Mio fratello Domenico mi diceva che qui si fa l’Adorazione. Anche quel pane ha bisogno di essere ascoltato, perché Gesù è presente e nascosto dietro la semplicità e la mitezza di un pane. E qui è Gesù nascosto in questi ragazzi, in questi bambini, in queste persone. Sull’altare adoriamo la Carne di Gesù, in loro troviamo le piaghe di Gesù. Gesù nascosto nell’Eucaristia e Gesù nascosto in queste piaghe… Hanno bisogno di essere ascoltate. Forse non tanto sui giornali, come notizie… Quello è un ascolto che dura uno-due-tre giorni, poi viene un altro, un altro…Devono essere ascoltati da quelli che si dicono cristiani”.

“Il cristiano – ha aggiunto – adora Gesù; il cristiano cerca Gesù; il cristiano saprà riconoscere le piaghe di Gesù. E oggi tutti noi, qui, abbiamo la necessità di dire: ‘Queste piaghe devono essere ascoltate!’. Ma c’è un’altra cosa che ci dà speranza. Gesù è presente nell’Eucaristia, qui è la Carne di Gesù; Gesù è presente fra voi: e la Carne di Gesù sono le piaghe di Gesù in queste persone”.

“Ma è interessante, Gesù, quando è risorto era bellissimo. Non aveva nel suo corpo dei lividi, le ferite… Niente! Era più bello! Soltanto ha voluto conservare le piaghe e se le è portate in Cielo. Le piaghe di Gesù sono qui e sono in cielo davanti al Padre. Noi curiamo le piaghe di Gesù qui e Lui, dal cielo, ci mostra le sue piaghe e ci dice a tutti noi, a tutti noi: ‘Ti sto aspettando! Così sia”.

Nel discorso che aveva preparato, il Papa chiedeva di mettere al centro dell’attenzione sociale e politica le persone più svantaggiate”, prime vittime della “cultura dello scarto” dalla quale è “inquinata” la nostra società e promuovere le opere della “cultura dell’accoglienza”, “animate da un profondo amore cristiano”.

Lasciato l’Istituto, il Papa si reca al Santuario di San Damiano, poi in vescovado, alla chiesa di Santa Maria Maggiore e alla basilica di san Francesco, davanti alla quale celebrerà la messa.

(AsiaNews)