Mario Monti, ex “riserva della Repubblica” che mostra invece una “Repubblica in riserva” di classe dirigente

Il governo guidato dal professor Monti ha salvato l’Italia? Neanche per idea, non ha eroso la spesa pubblica e ha caricato ancor più tasse sulla classe media in via di estinzione. Da una “riserva della Repubblica” ci si poteva aspettare di più. Parabola politica? Forse carambola… Mario Monti, interprete rancoroso della supercasta di chi si crede infallibile, ma è solo “collaborazionista”

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Le dichiarazioni rese al Corriere della Sera, l’intervista a Lucia Annunziata nel programma domenicale “In Mezz’ora”, le parole sprezzanti e offensive verso Pierferdinando Casini e Mario Mauro, la scortesia verso Daria Bignardi. Sono quatto episodi accaduti nelle ultime ore con protagonista il professor Mario Monti, al quale – da rettore dell’Università Bocconi e collettore di riconoscimenti bipartisan – si attribuivano fino a poco tempo fa virtù salvifiche, qualità superiori, una rispettabilità diffusa in Europa.

In un’Europa piegata all’egemonismo tedesco, probabilmente le posizioni di Mario Monti – convinto che in Italia ci fosse troppo benessere, un dato negativo da cassare – sono popolari, apprezzate, promosse. Ma l’arrivo al governo del Paese alla fine del 2011, con una manovra di palazzo guidata dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha decretato l’evaporazione nazionale di una fiducia verso l’uomo, apparso sempre di più come un agente tedesco in Italia. Da salutare come nel film “I due Marescialli”, con uno straordinario Totò e un altrettanto magistrale Vittorio de Sica: con una sonora pernacchia.

I suoi estimatori – molti appartenenti alla cerchia bocconiana, ça-va-sans-dire – diranno: ma l’Italia è stata distrutta da Silvio Berlusconi, non da Mario Monti. Affermazione vera in parte, perché per 20 anni Silvio Berlusconi ha mal governato insieme ai vari interpreti della sinistra indecisa ed eterogenea, in un periodo storico in cui Mario Monti ha raccolto da entrambi i fronti politici riconoscimenti e incarichi (su cui non è il caso di tornare: noti, triti e ritriti): un bel gioco di sponda, se volessimo attingere al lessico della carambola.

L’appello all’Europa è valso per caricare di nuove tasse, ma non per applicare le direttive europee sulle auto aziendali (solo per fare un esempio), con l’Europa a predicare la detraibilità al 100% e l’abbattimento di ogni limite di spesa, mentre in Italia la detraibilità è stata ridotta dal Professor Monti al 20% e vige ancora il limite dei 18mila Euro. Una ulteriore contrazione che peggiora le condizioni di concorrenza delle aziende italiane e ha contribuito a dare un ulteriore colpo feroce all’automotive nazionale, un tempo vento dell’industria e della cultura tricolore.

Potremmo fare mille esempi, però vale la pena di rilevare che le parole rancorose di Mario Monti, senatore a vita per grazia ricevuta dal presidente della Repubblica, mostrano una personalità in affanno democratico, che non conosce le regole della democrazia parlamentare e della dialettica politica. Sarebbe interessante chiedere al professor Monti quanto costi un pieno di carburante, chissà mai se ha mai avuto l’emozione di pagarne uno di persona personalmente, direbbe Tatarella, l’assistente del Commissario Montalbano. O quanto costi un chilogrammo di pasta o un litro di latte o un etto di parmigiano reggiano. Insomma, dati reali, vicini a chi dalle manovre dei professori del Governo Monti è stato colpito in modo a volte mortale.

Qualcuno ha evocato l’immagine di una parabola, per indicare il declino politico improvviso del professor Monti, un drammatico (e forse anche maleducato, malgrado l’aplomb britannico) epilogo della sua vita politica, l’imprevedibile tramonto di una “riserva delle Repubblica”, che mostra invece come l’Italia sia una “Repubblica in riserva” di classe dirigente, senza fiato, senza coraggio e asservita al collaborazionismo verso la Germania di Angela Merkel. Un modo non tanto per salvare il Paese, quanto per salvare se stessi, i propri interessi personali e familiari, i propri privilegi, un comportamento noto in sociologia in materia di “conversioni”: i convertiti sono sempre i più radicali.

Se in Italia non finirà davvero in un bagno di sangue sarà la prova provata che Iddio – Gesù Cristo Uno e Trinoha per questo Paese un amore che sfiora la Sconsideratezza, seppur Divina (quindi Onnipotente e Onnisciente).

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