Vitamina C consumata poco in inverno: ecco come fare per non disperderla
Secondo uno studio condotto dall’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano in inverno si farebbe un consumo minore di vitamina C rispetto alle altre stagioni. Se infatti la quantità necessaria da assumere quotidianamente dovrebbe essere pari a 143 mg per le donne e 146 mg negli uomini, questa non è comunque sempre sufficiente per ricoprire il fabbisogno dell’organismo in quanto facilmente deperibile
Un valido aiuto contro raffreddore e malanni stagionali, eppure la vitamina C, soprattutto in inverno, non è assunta come sarebbe necessario. Un gruppo di ricercatori dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano ha rilevato, infatti, che nel periodo invernale si introduce una quantità di frutta e verdura minore rispetto alle altre stagioni.
Sottoponendo a studio un campione di circa 7.600 individui sopra i 18 anni, di cui 4681 femmine (61,2 per cento) e 2964 maschi (38,8 per cento), infatti, gli studiosi hanno potuto appurare che pur assumendo più agrumi (in quanto frutta invernale), le “cavie” umane avrebbero, invece, fatto un minor consumo di verdure e ortaggi contenenti vitamina C. Quasi del tutto inutilizzati, infatti, pomodori, verdura a foglia larga, cavoli, broccoli e legumi. In una persona sana, infatti, il quantitativo di vitamina C da assumere quotidianamente dovrebbe essere pari a 143 mg per le donne e 146 mg negli uomini, ma questa non è sempre sufficiente per ricoprire il fabbisogno dell’organismo in quanto facilmente deperibile.
A renderla tale sono diversi fattori: dall’esposizione a luce e ossigeno a una esposizione prolungata prima di consumarla, passando attraverso l’idrosolubilità della vitamina che si degrada se sottoposta a colore. La vitamina C, infatti, si perde in frutta e verdure bollite o diminuisce in quelle esposte alla luce diretta, ma la sua dispersione diminuisce nelle verdure cotte con le microonde, al vapore, alla piastra. Raccomandabile, inoltre, consumare frutta e verdura subito dopo averla lavata, mondata o centrifugata.
“La vitamina C – spiega la dottoressa Michela Barichella del Comitato scientifico dell’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano – è un micronutriente molto importante e con molteplici funzioni ha un’azione antiossidante e la sua corretta assunzione è raccomandata soprattutto nei fumatori, che sono sottoposti a un’azione nociva dei radicali liberi. Inoltre, ha un’azione antinvecchiamento e aiuta a difenderci meglio da raffreddori e influenze, stimolando il sistema immunitario”.
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