Diabete di tipo II: mangiare pistacchi può prevenire l’insorgere della malattia
Secondo un nuovo studio supportato dall’International Nut and Dried Fruit Council, i semi del pistacchio farebbero da deterrente contro l’insorgere della malattia grazie al loro potere lipidico. Ma non solo. Un loro consumo non eccessivo ridurrebbe fino al 28 per cento l’incidenza di malattie cardiovascolari
I Semi del pistacchio farebbero da deterrente contro il diabete di tipo II. Dopo la scoperta di cellule “scudo” contro l’insorgere della malattia, da un nuovo studio, detto Epiderm, promosso dall’International Nut and Dried Fruit Council e presentato durante l’International Congress of Nutrition di Granada, è emerso che mangiare “l’oro verde” può avere effetti benefici per abbassare il livello di colesterolo nel sangue e alzare quello di antiossidanti.
Ma non sarebbe tutto. Secondo i ricercatori, infatti, mangiare una quantità non eccessiva di frutta secca a guscio, di cui i pistacchi fanno parte, potrebbe ridurre fino al 28 per cento l’incidenza di di malattie cardiovascolari, quali infarto miocardico, ictus e morte cardiovascolare. Questo per merito del loro potere lipidico. «In effetti – spiega Giorgio Donegani, presidente della Fondazione italiana per l’educazione alimentare -, la ricchezza di fibre unita alla particolare composizione dei grassi contenuti nel pistacchio, può da un lato aiutare la modulazione della glicemia postprandiale e dall’altro contribuire efficacemente a un miglior profilo dei lipidi ematici, funzionale alla protezione cardiovascolare».
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