India, agente dell’Intelligence Bureau molesta donna italiana che chiedeva visto di uscita

L’agente, distaccato all’ufficio immigrazione, aveva chiesto alla donna una “mazzetta” di 44mila rupie. Di fronte all’impossibilità di pagare la cifra (circa 5.220 Euro), l’approccio sessuale davanti al figlio di due anni. Aperta un’inchiesta interna

20131209-india-arrestato-agente-controspionaggio-320x240New Delhi – Ennesimo scandalo sessuale in India. Sabato scorso, un ufficiale di 54 anni dell’Intelligence Bureau (IB, il controspionaggio interno indiano), Krishna Kumar, è stato sottoposto a custodia cautelare per aver molestato una donna italiana al termine di un tentativo di concussione. Lo ha reso noto la polizia indiana, che aveva fermato l’uomo il giorno prima, a seguito della denunzia presentata dalla donna.

L’ufficiale era responsabile dell’ufficio di Bangalore dell’FRRO (Foreigner Regional Registration Offices), l’ufficio visti stranieri. La donna italiana – della quale non sono state rese note le generalità – aveva un visto di sei mesi, rilasciato dal consolato indiano di Milano nel gennaio scorso, e lavorava in un ristorante italiano nella ex colonia portoghese di Goa. Nel mese di luglio la nostra connazionale si era fratturata una gamba, ragione per cui aveva chiesto l’estensione del visto per tre mesi. Una volta ripresasi, e in grado di lasciare il Paese, aveva prenotato un volo per il 12 novembre scorso, ma non aveva ancora il visto di uscita (indispensabile per poter lasciare l’India).

A quel punto, si era rivolta all’agente grazie all’intermediazione di un conoscente. Lo “007” – presentatosi inizialmente come Shiva Kumar – aveva preso appuntamento con la donna per il 27 novembre. Una volta incontrata, l’agente la invitò a seguirla in auto, chiedendole una “mazzetta” di 44mila Rupie, circa 5220 Euro. Quando la donna rispose a Kumar di non avere quella cifra, ma di avere disperatamente bisogno del suo aiuto, l’agente le saltò addosso, cercando di palpeggiarla e di ottenere da lei un rapporto sessuale. Secondo l’agenzia AGI e IndiaTv, l’aggressione sarebbe avvenuta alla presenza del figlio di due anni della donna.

Tuttavia la donna resistette all’assalto di natura sessuale, mettendosi a gridare. Di fronte alla reazione, l’uomo la bloccò e la minaccio di renderle impossibile un ritorno in India nel caso avesse denunziato l’aggressione.

«Inizialmente, ero scossa, ma poi ho realizzato che costui ha commesso un crimine. Così il 4 dicembre ho presentato una denunzia alla polizia» ha dichiarato la donna al quotidiano “The Times of India”, aggiungendo che, dopo la denunzia, lo “007” ha spinto l’amico comune a chiamare la donna per chiederle di «ritirare la denunzia».

Nonostante il nome contraffatto, sulla base delle descrizioni della donna la polizia non ha avuto eccessive difficoltà a individuare l’uomo, posto in stato di fermo venerdì e arrestato il giorno dopo. Per 15 giorni resterà in custodia cautelare, un termine entro il quale la pubblica accusa dovrà formalizzare l’accusa e l’avvio del processo.

Ganesh Kumar, un ufficiale dell’FRRO di Bangalore, ha confermato che un’inchiesta interna è stata aperta a seguito della denunzia. Le fonti indiane tuttavia non rendono noto la situazione della donna, che dovrebbe nel frattempo aver chiesto l’assistenza delle autorità consolari italiane in India. 

Credit: AGI, The Times of India, IndiaTV

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