Avviate le consultazioni, ma è solo forma senza sostanza. Renzi avrà l’incarico, il Paese in mano al PD
Crisi di Governo “dalle motivazioni e dai rituali che sanno di stantio”, bolla l’Osservatore Romano. Una specie di “battesimo” ante factum. Il rito delle “consultazioni” dà la misura della vetustà della Costituzione, da salvare solo nei principi fondamentali. La posizione dei sindacati. A futura memoria anche Scaroni, Eni: “Renzi ha impeto, è davvero una persona che vuole riformare il Paese“. Il Dipartimento di Stato: tutto ok. Obama ha chiamato Letta, Merkel auspica rapidità (ingerenza affari interni?)
“Sabato al Quirinale“, potrebbe essere una battuta per darsi appuntamento alle Scuderie del Quirinale, per visitare qualche mostra. Invece si saranno salutati così ieri sera gli esponenti politici della Repubblica, impegnati oggi nella pantomima di “consultazioni” che non servono per consulere un bel niente: tutti sanno che Matteo Renzi riceverà l’incarico come premio speciale della “Ruota della Fortuna” PD, in due mesi assaltato e conquistato dal nuovo “Principe” fiorentino.
E si potrebbe dire “la mi porti un bascione alla Costituzione“, ma la Costituzione se c’è dorme o il presidente Napolitano l’ha chiusa in qualche cassetto, magari insieme a una copia dell’ultimo libro di Alan Friedman, tanto per suppliziare un po’.
Ieri i primi a essere ricevuti, come da prassi, sono stati il presidente del Senato, Pietro Grasso, e della Camera, Laura Boldrini, muti come pesci. Boldrini ha accennato a un sorriso, ma poi ieri ha ribadito che non entrerà nel governo.
Oggi lungo elenco: si inizia alle 10 con la delegazione della Südtiroler Volkspartei, si conclude per ora di cena con quella del PD. Non andranno a queste consultazioni di Carnevale il Movimento 5 Stelle e la Lega Nord: i primi perché critici verso la decisione di non procedere con la parlamentarizzazione della crisi, circostanza che conferma agli occhi dei grillini il fatto che “Giorgio Napolitano non è garante delle istituzioni“, come hanno spiegato Federico D’Incà e Maurizio Santangelo. Le “consultazioni” saranno espletate dai Grillini a piazza Montecitorio, ha anticipato via Twitter Roberta Lombardi.
La Lega non andrà perché Matteo Salvini aveva chiesto – con evidente intento polemico – che la delegazione fosse composta da presidenti di regioni (del Nord) o rappresentanti degli enti locali, non solo dai capigruppo in Parlamento. “L’annuncio della mancata partecipazione della Lega Nord alle consultazioni è stato appreso dal Presidente della Repubblica con stupore e con rincrescimento“, recita un comunicato del Quirinale, dove però non si menziona il forfait del M5S, una grave disattenzione istituzionale che rischia di dare ragione in toto a Beppe Grillo.
Sembra che l’incarico a Matteo Renzi possa essere conferito questa sera stessa o, al massimo, domani mattina. Impazza il toto ministri, con nomi che rimarrebbero al proprio posto, come Emma Bonino, sulla quale evidentemente deve valere il grande risultato conseguito finora nell’Affare Marò: è la meritocrazia, bellezza!
L’evoluzione della “palude” governativa (copyright Renzi 2014) è stata oggetto di alcune riflessioni e dichiarazioni. Anzitutto dal Dipartimento di Stato USA è pervenuto un messaggio in cui si riaffermano i valori che accomunano l’alleanza tra Stati Uniti e Italia, nonché il comune contributo alla stabilizzazione di molte aree di crisi nel mondo, come Afghanistan, Siria e Libia, ma non menzionando la questione dei Marò (per il semplice fatto che è una controversia bilaterale che può essere risolta con l’applicazione delle norme del diritto internazionale marittimo). Dagli USA, secondo indiscrezioni, Barak Obama avrebbe chiamato personalmente Enrico Letta.
La posizione di Angela Merkel è stata riportata dalla portavoce, Steffen Seibert, secondo la quale il governo tedesco segue “con grande attenzione” gli sviluppi della situazione politica italiana e auspica una “rapida” soluzione.
Caustica la nota dell’Osservatore Romano, organo ufficiale della Santa Sede, secondo cui “ciò che rimane, agli occhi degli italiani e degli osservatori oltre confine, è il consumarsi di un’ennesima crisi di Governo dalle motivazioni e dai rituali che sanno di stantio“, una specie di battesimo ante factum per il Governo Renzi, che però ha il compito di “voltare pagina” per “l’Italia intera, dopo venti anni poco utili“. De profundis per tutti…
Per José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, Renzi è europeista impegnato. “Ho incontrato diverse volte Matteo Renzi e mi sembra un europeista molto impegnato e profondamente interessato a far avanzare il processo di integrazione europea“, ha detto Barroso, che ieri ha telefonato a Enrico Letta definito “un grande europeista“, aggiungendo “voglio ringraziarlo per il suo impegno“.
I sindacati. Per Luigi Angeletti, leader uscente della Uil, “il Governo che verrà non declini la sua agenda al futuro, ma al presente: faccia, non prometta“. Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, ha chiesto una “vera svolta” a partire da “una drastica riduzione delle tasse e da una chiara inversione di tendenza su tutti i fattori che bloccano gli investimenti, impantanati da ritardi, veti lobbistici e dalla burocrazia conservatrice“. Susanna Camusso, segretario della Cgil, si aspetta che Renzi presenti “un programma che metta il lavoro al centro“. “Il Paese ha bisogno di discontinuità – ha spiegato – non solo di un cambio di chi dirige il governo“.
Infine, Paolo Scaroni, Ad di Eni a Bloomberg TV, ha affermato – a futura memoria? – che quel che gli piace di Renzi “è la sua volontà di agire e di agire velocemente“. “Renzi ha impeto – ha aggiunto – è davvero una persona che vuole riformare il Paese e riformare il Paese a volte non equivale a essere popolari ma quando si vuole qualcosa davvero si è già a metà strada“.
Insomma, stasera potremmo sapere il nome del presidente incaricato (scommettiamo su Matteo Renzi?…), ma i veri fuochi d’artificio si avranno con la lista dei ministri. In quel momento inizierà lo spettacolo…
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Agenda delle consultazioni a seguito delle dimissioni del governo Letta, Sabato 15 Febbraio 2014 (l’avvio degli incontri pomeridiani sono slittati di mezz’ora, a causa del forfait della Lega Nord)
11,40 – On. Giorgia MELONI, Presidente del Gruppo Parlamentare “Fratelli d’Italia” della Camera dei Deputati
16,30 – Sen. Maurizio SACCONI e On. Avv. Enrico COSTA, Presidenti dei Gruppi Parlamentari “Nuovo Centrodestra” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, accompagnati dal Sen. Avv. Renato Giuseppe SCHIFANI e dall’On. Avv. Angelino ALFANO, rispettivamente Presidente e Leader del partito “Nuovo Centrodestra”
17,00 – Sen. Prof. Lucio ROMANO e On. Lorenzo DELLAI, Presidenti dei Gruppi Parlamentari “Per l’Italia” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, accompagnati dall’On. Dott. Lorenzo CESA, Segretario del Partito UDC – Unione di Centro
17,00 – Sen. Dott. Massimo BITONCI e On. Dott. Giancarlo GIORGETTI, Presidenti dei Gruppi Parlamentari “Lega Nord e Autonomie” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati (annullato)
17,30 – Sen. Avv. Gianluca SUSTA e On. Prof. Andrea ROMANO, Presidenti dei Gruppi Parlamentari “Scelta Civica per l’Italia” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, accompagnati dalla Sen. Stefania GIANNINI, Segretario politico di “Scelta Civica per l’Italia”
18,00 – On. Dott. Gennaro MIGLIORE, Presidente del Gruppo Parlamentare “Sinistra Ecologia – Libertà” della Camera dei Deputati
18,30 – Sen. Paolo ROMANI e On. Prof. Renato BRUNETTA, Presidenti dei Gruppi Parlamentari “Forza Italia – Il Popolo della Libertà XVII Legislatura” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati accompagnati dal Dott. Silvio BERLUSCONI, Presidente del Partito “Forza Italia”
19,15 – Sen. Avv. Luigi ZANDA e On. Dott. Roberto SPERANZA, Presidenti dei Gruppi Parlamentari “Partito Democratico” del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati
Ultimo aggiornamento 15 Febbraio 2014, ore 15.26
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