Papa Francesco: ‘i cardinali evitino gli intrighi, i favoritismi e cordate’

Nell’omelia della messa in San Pietro, con cui ha chiuso il suo primo Concistoro, Papa Bergoglio ha posto l’accento sul “servizio” dei cardinali, che non sono principi, ma servitori della Chiesa e della comunità. Assente il neo-cardinale Loris Capovilla, segretario di Giovanni XXIII

Città del Vaticano – Per tutti e due i giorni del suo primo Concistoro, Papa Francesco ha martellato senza sosta sul tema della purificazione della Chiesa, pronunciando parole molto forti e  chiare sulla necessita’ di un cambio di passo. “Il cardinale entra nella Chiesa di Roma, non entra in una corte“, ha affermato nell’omelia conclusiva, rivolgendosi ai 18 nuovi cardinali creati ieri e con i quali oggi ha concelebrato in San Pietro (assente il 19°, lo storico segretario di Giovanni XXIII, Loris Capovilla, 98 anni e mezzo).

Evitiamo tutti e aiutiamoci a vicenda ad evitare – ha esortato i nuovi porporati – abitudini e comportamenti di corte: intrighi, chiacchiere, cordate,  favoritismi, preferenze. Il nostro linguaggio sia quello del Vangelo:sì, sì’; no, no; i nostri atteggiamenti quelli delle Beatitudini, e la  nostra via quella della santità“. Parole forti, ma, ha ricordato il Pontefice, “Gesù non è venuto a insegnarci le buone maniere, maniere da salotto!“. Per Francesco, i cardinali “debbono sentirsi servitori, non padroni”. “Coloro che hanno ricevuto un ministero di guida, di  predicazione, di amministrare i sacramenti, non devono ritenersi – ha spiegato nel breve discorso prima dell’Angelus – proprietari di poteri speciali, ma porsi al servizio della comunità“.

L’unità – ha affermato Bergoglio parlando a braccio – è più importante dei conflitti, l’unità della Chiesa è in Cristo, i conflitti sono problemi che non  sempre sono di Cristo“.

I momenti liturgici e di festa, che abbiamo avuto l’opportunità di vivere nel corso delle ultime due giornate,  rafforzino in tutti noi la fede, l’amore per Cristo e per la sua  Chiesa!“, ha poi auspicato sottolineando che i nuovi cardinali debbono “lasciarsi guidare  dallo Spirito di Cristo, che ha sacrificato sé stesso sulla croce“,  deiventatndo “i ‘canali’ in cui scorre la sua carità“. “Questo – ha osservato Francesco – è l’atteggiamento, questa è la condotta di un cardinale“.

Secondo il Papa il “tempio di Dio” viene “profanato se trascuriamo i  doveri verso il prossimo“. “Quando nel nostro cuore trova posto il più  piccolo dei nostri fratelli, è Dio stesso che vi trova posto. Quando quel fratello viene lasciato fuori, è Dio stesso che non viene  accolto“. “Un cuore vuoto di amore – ha aggiunto – è come una chiesa sconsacrata, sottratta al servizio divino e destinata ad altro“.

Cari  fratelli cardinali – ha infine concluso Francesco – rimaniamo uniti in Cristo e  tra di noi! Vi chiedo di starmi vicino, con la preghiera, il consiglio, la collaborazione. E tutti voi, vescovi, presbiteri, diaconi, persone  consacrate e laici, unitevi nell’invocazione dello Spirito Santo, affinché il Collegio dei Cardinali sia sempre più ardente di carità  pastorale, più pieno di santità, per servire il Vangelo e aiutare la  Chiesa a irradiare nel mondo l’amore di Cristo“.

Credit: AGI, AsiaNews