Aereo scomparso. Bangkok ammette errori: ‘abbiamo ignorato radar’

La spiegazione è un po’ sorprendente: “la Royal Thai Air Force di occupa solo di minacce dirette contro il nostro Paese”. Come mandare al macero la cooperazione internazionale…

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Pechino – Al caos informativo dei primi dodici giorni di ricerche del volo MH370, scomparso dai cieli del Mare Cinese Meridionale nella notte tra il 7 e l’8 marzo scorso, si aggiunge l’incuria delle autorità thailandesi, che hanno ammesso di non aver prestato attenzione ai tracciati radar, che nelle prime ore di sabato 8 marzo segnalavano la presenza di un volo non registrato sui cieli del Paese.

La Royal Thai Air Force si occupa solo di minacce dirette contro il nostro Paese“, ha dichiarato il vice maresciallo dell’Aeronautica di Bangkok, Montol Suchookorn, per spiegare l’errore delle autorità thailandesi che non hanno dato peso in un primo momento ai segnali radar di un “aereo ignoto“, che potrebbero ricondurre alla rotta seguita quella notte dal Boeing 777200 ER della Malaysia Airlines.

Il segnale radar sarebbe arrivato sei minuti dopo la scomparsa dell’aereo e, secondo l’aeronautica di Bangkok, l’aereo sconosciuto stava muovendo verso verso sud-ovest in direzione dello Stretto della Malacca. Gli spostamenti dell’aereo sarebbero stati rintracciati più tardi, e segnalavano la presenza del jet della Malaysia Airlines in un punto più a nord-ovest, in direzione del mare delle Andamane.

Mentre le autorità thailandesi difendono il loro operato, spiegando che non hanno avuto intenzione di nascondere informazioni essenziali per il ritrovamento dell’aereo, la Cina ha deciso di estendere il campo delle proprie ricerche, dopo che nei giorni scorsi sono state prese in considerazione le ipotesi che l’aereo possa avere volato in direzione nord-ovest verso il Kazakistan, che ieri ha smentito di avere ricevuto segnali di aerei non identificati sui propri radar, o verso sud e sud-ovest in direzione dell’Indonesia e dell’Oceano Indiano.

Le ricerche di Pechino coprono ora una superficie di oltre 300 mila chilometri quadrati tra il golfo del Bengala e le coste occidentali dell’Indonesia. Da ieri le autorità cinesi hanno iniziato le ricerche dell’aereo scomparso anche sul territorio nazionale, ma oggi il ministero degli Esteri ha negato che il jet della Malaysia Airlines possa essere atterrato su suolo cinese.

Gli sforzi cinesi si concentreranno sull’area di Sumatra, lontano dalle aree di ricerca già battute dalle squadre delle altre 25 nazioni che partecipano alle operazioni di soccorso, ha confermato il direttore de centro di ricerche, Zhuo Li. A bordo del volo MH370 i due terzi dei passeggeri erano di nazionalità cinese: 153 su 239 persone, compresi i membri dell’equipaggio. .

(Credit: AGI)