La strigliata di Papa Francesco ai politici: “i corrotti non saranno perdonati”

Durante l’omelia tenuta nel corso della messa quaresimale, di fronte a 500 parlamentari italiani accorsi in San Pietro, Jeorge Mario Bergoglio ha frustato senza pietà la classe politica italiana, con un discorso forse ancora più duro di quello tenuto dal presidente Napolitano dopo il secondo giuramento. Papa Francesco parla alle coscienze, mentre Napolitano parlava alle incoscienze…

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Città del Vaticano – Ieri mattina Papa Francesco ha pronunciato un’omelia che resterà negli annali vaticani, perché rivolta alla presenza ai quasi 500 parlamentari italiani, accorsi a seguire il Papa di buon’ora – alle 7 – per la messa quaresimale celebrata per loro e per il contenuto “significativo” dell’omelia. Durante l’omelia, infatti, il Pontefice ha rifilato una scoppola memorabile ai politici presenti, ricordando che “i peccatori pentiti sono perdonati. I corrotti no, perché rifiutano di aprirsi all’amore“.

Lo ha rivelato su Twitter Renato Farina, vaticanista di lungo corso, poi eletto nelle liste del Pdl, coinvolto in alcune indagini sui servizi segreti e per questo radiato dall’Ordine dei Giornalisti per la violazione della legge sui servizi di informazione e sicurezza, che in Italia non possono “arruolare” agenti tra i giornalisti.

Riferendosi ai farisei, Francesco ha spiegato che “il cuore di questa gente, di questo gruppetto con il tempo si era indurito tanto, tanto, tanto che era impossibile sentire la voce del Signore. E da peccatori, sono scivolati, sono diventati corrotti“. Non è escluso che a molti siano rintronate le orecchie dai fischi...

Per il Papa, “è tanto difficile che un corrotto riesca a tornare indietro. Il peccatore, sì, perché il Signore è misericordioso e ci aspetta tutti. Ma il corrotto è fissato nelle sue cose, e questi erano corrotti – ha detto riferendosi ai farisei – E per questo si giustificano, perché Gesù, con la sua semplicità, ma con la sua forza di Dio, dava loro fastidio“, ha affermato Bergoglio. Secondo il Pontefice i corrotti sono persone che hanno sbagliato strada. Hanno fatto resistenza alla salvezza di amore del Signore e così sono scivolati dalla fede, da una teologia di fede a una teologia del dovere“.

Per Papa Francesco i farisei – additati come esempio negativo ai parlamentari italiani – “hanno rifiutato l’amore del Signore e questo rifiuto ha fatto di loro che fossero su una strada che non era quella della dialettica della liberta’ che offriva il Signore, ma quella della logica della necessità, dove non c’è posto per il Signore“. “Nella dialettica della libertà – ha ricordato – c’è il Signore buono, che ci ama, ci ama tanto! Invece, nella logica della necessità non c’è posto per Dio: si deve fare, si deve fare, si deve? Sono diventati comportamentali. Uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini. Gesù – ha concluso il Papa li chiama ‘sepolcri imbiancati‘”.

Attenti a non abbandonare il popolo“, ha poi ammonito Francesco. “Al tempo di Gesù c’era una classe dirigente che si era allontanata dal popolo, lo aveva abbandonato, incapace di altro se non di seguire la propria ideologia e di scivolare verso la corruzione“. “Interessi di partito, lotte interne. Le energie di chi comandava ai tempi di Gesù erano per queste cose al punto che quando il Messia si palesa ai loro occhi – ha ricordato Bergoglio non lo riconoscono, anzi lo accusano di essere un guaritore della schiera di Satana“.

Papa Francesco ha citato in proposito il profeta biblico Geremia, che ha dato voce al “lamento di Dio” verso una generazione che, ha osservato, non ha accolto i suoi messaggeri e che invece si giustifica per i suoi peccati. “Mi hanno voltato le spalle“, sono le parole Papa Francesco ha tratto dalla Bibbia per commentarle. “Questo – ha detto – è il dolore del Signore, il dolore di Dio“. Una realtà, ha continuato, “presente anche nel Vangelo del giorno, quella di una cecità nei riguardi di Dio soprattutto da parte dei leader del popolo“.

La Quaresima, ha poi aggiunto Papa Francesco secondo quanto riportato da Radio Vaticana, ci ricorda che “Dio ci ama tutti e che dobbiamo fare lo sforzo di aprirci“. In questa strada della Quaresima – dunque – farà bene, a tutti noi, pensare a questo invito del Signore all’amore, a questa dialettica della libertà dove c’è l’amore, e domandarci, tutti: ‘Ma, io sono su questa strada? Ho il pericolo di giustificarmi e andare per un’altra strada?‘”.

Una strada che Francesco ha definito “congiunturale, perché non porta a nessuna promessa“. “Preghiamo il Signore – il Papa ha concluso – che ci dia la grazia di andare sempre per la strada della salvezza, di aprirci alla salvezza che soltanto viene da Dio, dalla fede, non da quello che proponevano questi ‘dottori del dovere’, che avevano perso la fede a reggevano il popolo con questa teologia pastorale del dovere“.

Insomma, una strigliata memorabile, per richiamare tutti i presenti al senso del servizio a favore del popolo e non della propria ingordigia personale, del profitto senza sforzo, dell’abuso di potere.

(Credit: AGI)

Un pensiero su “La strigliata di Papa Francesco ai politici: “i corrotti non saranno perdonati”

  • 28/03/2014 in 09:14:01
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    Tu sei Pietro e su questa pietra costruirai la mia Chiesa, con Papa Francesco abbiamo il vero rappresentante di Cristo in terra. La grande Chiesa di Cristo ha ritrovato la sorgente di quell’acqua che non si esaurisce ma è necessario che quel pozzo non venga minato dagli infiniti peccati di omissione di chi dovrebbe custodirlo con coraggio e passione.

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