Sicilia: saltato vertice sul ‘Crocetta bis’. Raciti, Pd: ‘solo posticipato’. Udc: ‘non accettiamo veti’

Il governo dell’isola bloccato da veti, contro-veti e mercanteggiamenti

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Palermo, 31 mar. – Salta il vertice di maggioranza di questo pomeriggio alle 16 con il quale Rosario Crocetta intendeva chiudere la complicatissima partita del rimasto di giusta. “Annullato? Direi posticipato“, ha affermato il segretario del Pd siciliano, Fausto Raciti, che ha parlato a lungo per telefono questa mattina con il presidente Crocetta, il quale da oggi incontrerà nuovamente gli alleati singolarmente.

20140331-giovanni-pistorio-180x240Raciti ha escluso che il problema sia l’esclusione dalla lista dei candidati alle Europee di Giuseppe Lumia, molto vicino al presidente. “Me lo ha escluso lo stesso presidente“, assicura il leader democratico, “anche ieri in direzione non ha posto il problema“. Semmai, fa capire, il vero nodo è l’Udc e il presunto stop posto al segretario centrista Giovanni Pistorio riguardo un suo ingresso in giunta, una tensione “che rende difficoltosa la ricomposizione del quadro“. “Non sono candidato a a fare l’assessore – ha tagliato corto lo stesso Pistorio – e comunque gli assessori li decidiamo noi, non ce li facciamo scegliere da altri, né accettiamo veti“. “Il vertice di oggi è stato annullato? Bene, vuol dire che non tutto è stato chiarito e che è opportuna un’ulteriore fase di riflessione“, ha poi commentato, precisando di essere “titolare di un mandato politico preciso: prima di sederci per definire gli assetti, dobbiamo stipulare un contratto di coalizione di cui deve essere garante il presidente. Quando avremo definito obiettivi e modalità, possiamo discutere di assetti, senza pregiudizi”. Sui nomi o sui numeri della compagine Udc in giunta, Pistorio ha ribadito: “Ripeto, il mio nome non è in campo“.

Poi però ha precisato che “è vero che c’è un accordo politico originario che assegnava a noi tre assessorati. Ci rendiamo conto, però, che occorre fare spazio a nuove formazioni seppure nate non da un passaggio elettorale, ma all’interno dell’Ars. Ecco perché per noi diventa prioritario un accordo su un patto programmatico che vincoli tutti. Il resto si vedrà“.

(Credit: AGI)