In Bahrain la Formula 1 si sente Matusalemme: 900 Gran Premi nella Storia del motorsport, ma tanti problemi

Nel decimo anniversario del Gran Premio del Bahrain, si celebra un traguardo importante in un momento di difficile comprensione. Alle porte di un meeting tra Todt, Ecclestone, Montezemolo e gli altri team manager, perché la F1 non può essere una economy run. Jenson Button, 250 Gran Premi. Il calo degli ascolti tv allarma Montezemolo e Ecclestone

20140404-f1-ev3-gp-bahrain-preview-660x440

Manama – Il terzo appuntamento stagionale del “carrozzone” della Formula 1 arriva nel Regno del Bahrain, fino al 2002 un Emirato, con una serie di importanti ricorrenze. La Formula 1 arriva al 900° Gran Premio della Storia; Jenson Button correrà domenica il 250° gp della sua carriera e la gara in Bahrain compie dieci anni e inizia la sua seconda decade.

Motivi interessanti di riflessione, perché solo le Olimpiadi possono godere di una continuità analoga a quella della Formula 1, che oggi è in crisi (transitoria?) a causa di scelte regolamentari intempestive, alcune anche sbagliate.

Il Bahrain presenta una novità essenziale: la gara partirà domenica a un’ora inconsueta, sul calar del sole, e si svolgerà in prevalenza sotto le luci artificiali dei riflettori collocati sul tracciato. Una novità che comporterà una variazione dei riferimenti raccolti durante le prove pre-stagionali, svoltesi nelle ore giornaliere ortodosse. Il format non dà eccessivi problemi, visto che da anni è quello del GP di Abu Dhabi, ma è una condizione ignota ai piloti su questo tracciato, in cui sono fondamentali le velocità massime e la trazione delle monoposto.

Invece il cambiamento di orario avrà effetti importanti sul comportamento delle gomme portate dalla Pirelli: i P Zero White medium e i P Zero Yellow soft. L’escursione termica ambientale e sulla pista sarà notevole, con un calo fino a 15° centigradi, un fenomeno che può alterare sia le prestazioni che il degrado delle gomme. Correre di sera in Bahrain è un’incognita, per questo il lavoro di preparazione svolto durante le prove libere – sia venerdì che sabato – sarà fondamentale.

L’altro tema centrale sarà il meeting di domani, sabato 5 aprile, tra la Fia (Jean Todt), la Fom (Bernie Ecclestone) e i team, un incontro voluto con forza da Luca Cordero di Montezemolo, che ieri ha compiuto un salto a Londra per parlare a quattrocchi con Zio Bernie con al centro della discussione il presente e il futuro della Formula 1.

Qualcuno ha ritenuto che questo attivismo di Montezemolo sia causato dalla mancanza di competitività della Ferrari, che avrebbe perso peso politico in Formula 1 e per questo patirebbe scelte non coerenti con la propria storia, non solo sportiva.

In realtà, dietro la mobilitazione del presidente della Ferrari c’è un problema più generale, che si materializza in modo plastico nel crollo degli ascolti e del seguito dei gran premi in televisione: non solo sulle pay tv, ma anche sulle reti in chiaro.

Un calo dello share televisivo significa ritiro degli sponsor e, di conseguenza, crisi mortifera per la massima serie automobilistica, ingabbiata in regole e procedure non coerenti con il proprio dna. Non si può correre tenendo a mente il consumo istantaneo, come se si fosse il Ragioner Lombaddo di Tremestieri o del Geometra Brambilla di Tezzate sul Naviglio, che vanno in vacanza con l’occhio ai consumi perché hanno risorse finanziarie non all’altezza di quelle dell’Aga Khan (che ha anch’egli qualche problema, neh…).

Quindi, flussometro, durata dei gran premi, rumore dei motori e, in generale, un ripensamento del format generale della Formula 1, perché alla Ferrari non lo prescrive il medico condotto di Modena di correre in F1 e se si preferissero altre categorie le si illuminerebbero di una luce straordinaria, mentre la F1 perderebbe in modo secco. Che senso ha correre allenandosi in costosi simulatori? Tornare in pista non è più dispendioso. Ma è solo un esempio.

Con un occhio ai tempi e uno alla cronaca e alle dichiarazioni finali di questo incontro, speriamo che all’ombra delle palme e del caldo del Bahrain si scorga una luce in fondo al tunnel in cui la Formula 1 s’è cacciata con le proprie mani.

Alla vigilia dell’arrivo nel Golfo Arabico la Formula 1 ha appreso dalla voce di Sabine Kehm che Michael Schumacher sta migliorando, lentamente ma progressivamente. Non ci crederemo fino in fondo fino a quando non lo vedremo sorridere di nuovo in diretta tv. Ma se vi dicessimo che la notizia c’è scivolata sulle spalle senza provocarci alcuna emozione, mentiremmo come un Razzi qualsiasi. Il nodo in gola ci viene solo a parlarne…Forza Michael!

La prima sessione di libere è in corso e si concluderà alle 14.30, la seconda si svolgerà dalle 17.00 alle 18.30 ora italiana (il Bahrain è un’ora avanti di fuso orario).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’analisi del circuito di Sakhir dal punto di vista delle gomme

2014_F1_EVENT-03_GP_BAHRAIN-ORIZ