“Stop a combustibili fossili”, subito! ‘Ore contate’ per invertire il riscaldamento globale

Il nuovo rapporto degli esperti riuniti nell’IPCC sollecita un ”trasferimento massiccio” alle energie rinnovabili nei prossimi 16 anni. Altrimenti, entro il 2100 le temperature medie globali aumenteranno fra 3,7 e 4,8 gradi Centigradi

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Berlino – Il nuovo rapporto degli esperti riuniti nell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) sui cambiamenti climatici sollecita un ”trasferimento massicciodall’uso intensivo dei combustibili fossili alle energie rinnovabili entro i 20140413-WGIII_AR5_Cover_webprossimi 16 anni per poter ancora invertire il riscaldamento globale in atto. Altrimenti, entro il 2100 le temperature medie globali aumenteranno fra 3,7 e 4,8 gradi, molti di più quindi dei due gradi considerati come soglia per cambiamenti irreversibili sul pianeta.

Nel rapporto, frutto di intensi negoziati durati fino a tarda notte, con l’usuale scontro fra rappresentanti di Paesi emergenti e quelli dei Paesi occidentali, si sottolinea il ruolo come tecnologia ponte” del gas nei prossimi decenni, per lasciare petrolio e carbone prima di introdurre ovunque energie rinnovabili, e si denuncia che se circa la metà dei gas nocivi emessi nell’atmosfera dal 1750 sono stati prodotti negli ultimi 40 anni, dal 2000 al 2010 le emissioni sono aumentate più che nei tre decenni precedenti a causa di una “inversione del trend per la diminuzione dell’uso del carbone come fonte di energia nel mondo“.

Qualcosa quindi si può ancora fare per scongiurare la catastrofe. “C’è bisogno di un grande cambiamento nel settore dell’energia, e questo è vero oltre ogni ragionevole dubbio“, ha dichiarato il climatologo Jim Skea, uno dei firmatari del rapporto, alla BBC, sottolineando che “fra i principali interventi necessari vi è quello per la sostituzione del carbone con il gas nella produzione di energia elettrica“.

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Per rimanere sotto la soglia di un aumento medio delle temperature di due gradi, tuttavia è necessario che la concentrazione di gas a effetto serra nell’atmosfera sia di 450 parti su mille entro il 2100 e per arrivare a questo obiettivo le emissioni nel 2050 dovranno essere ridotte di un minimo del 40 per cento, meglio se del 70, rispetto al 2010. “Rimandare oltre il 2030 l’introduzione delle misure” necessarie per arrivare a questo obiettivo significa essere costretti ad affrontare lo scenario più negativo, conclude il rapporto.

(Credit: Adnkronos)