Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, scrive all’UE: pareggio di bilancio rinviato di un anno

Di fronte alle commissioni di Bilancio della Camera e del Senato, riunite in sessione congiunta, Padoan ha rivelato l’invio di una comunicazione alla Commissione Europea con l’importante comunicazione. Il ministreo dell’Economia: “mi aspetto Ue riconosca natura strutturale misure”

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Roma – “Il governo si impegna a rispettare il piano di rientro del debito con il raggiungimento dell’obiettivo pieno nel 2016 e sostanziale nel 2015“. Lo ha sottolineato il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso di un’audizione sul Def di fronte alle commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato. “È stata inviata una lettera con una notifica formale che informa la Commissione“, ha detto Padoan.

La Commissione Ue – ha spiegato il ministro – ha recepito il Documento immediatamente dopo che è stato reso pubblico e ho avuto occasione di scambiare una prima valutazione sul Def con il commissario attualmente supplente per le questioni finanziarie nei miei incontri a Washington. Sono seguiti ulteriori contatti telefonici e di altri tipo“.

Il ministro, rispondendo a una domanda del presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, ha così confermato in audizione di aver inviato una lettera formale a Bruxelles per notificare il rinvio del pareggio strutturale di bilancio dal 2015 al 2016. “L’anno in corso è un anno di svolta“, ha sottolineato il ministro dell’Economia. Ci aspettiamo che la ripresa prenderà tono dall’anno prossimo e stimiamo una crescita dell’1,3 per cento“, ha spiegato. “La caduta cumulata del Pil, dall’inizio della crisi, è stata di nove punti“, ha spiegato Padoan, sottolineando che si tratta di “un caso di recessione profonda” che non ha interessato solo l’Italia ma, ha osservato il ministro, “nel nostro caso è stata particolarmente rilevante e dà un’idea dei costi strutturali che la crisi ha portato nel paese“.

Stiamo uscendo da questa fase recessiva, il Pil è entrato in territorio positivo già dall’anno precedente. La nostra previsione è dello 0,8 per cento, un numero più basso di quello proposto e che è in linea con le previsioni dei principali organismi internazionali e del consenso generale. In ogni caso ritengo che è necessario un atteggiamento prudenziale: non sarei sorpreso se il risultato fosse migliore di quanto previsto adesso ma questo viene lasciato come prospettiva perché la stima dell’anno rimane quella“, ha sottolineato il ministro dell’Economia.

L’insieme delle riforme, delle misure strutturali avrà un impatto permanente importante sulla capacità di crescita del paese: prudenzialmente stimiamo un maggiore Pil di 0,3 punti percentuali già nel 2014 che potrebbe raggiungere gradualmente nel 2018 2,25 punti percentuali in più“, ha detto Padoan. “Possono sembrare numeri modesti ma non lo sono se si pensa all’esiguità dei valori di crescita dell’Italia negli ultimi decenni“, ha aggiunto il ministro. “La ripresa economica finalmente è arrivata ma è ancora fragile e va sostenuta“, ha sottlonieato Padoan.

La Commissione Ue farà tutte le sue valutazioni, tra un po’ di tempo, in base ai suoi numeri. Mi aspetto che vengano riconosciute sia le circostanze eccezionali sia la natura strutturale delle misure che il governo sta implementando“, ha sottolineato il ministro dell’Economia, di fronte alle commissioni congiunte Bilancio di Camera e Senato.

(Credit: AGI)