Crisi, Unioncamere: 3.600 fallimenti imprese in tre mesi, +22%

Una procedura su quattro ha riguardato aziende del commercio (+24%). Il fallimento di consorzi e cooperative cala del 2%

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Roma – Nei primi tre mesi del 2014 le aperture di procedure fallimenti hanno registrato un incremento sensibile rispetto al primo trimestre del 2013. Tra gennaio e marzo, infatti, i “fallimenti” sono stati circa 3.600, il 22 per cento in più rispetto al 2013. Il dato emerge da un’indagine di Unioncamere e InfoCamere, secondo cui nei primi tre mesi dell’anno anche le domande di concordato risultano in aumento del 34,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013.

L’aumento dei fallimenti riguarda sia le imprese costituite in forma di società di capitali (+22,6 per cento), che le società di persone (+23,5 per cento) e, soprattutto, le imprese individuali (+25 per cento). In lieve controtendenza appaiono, invece, le aperture di procedimenti fallimentari per le imprese costituite come consorzi o cooperative, che hanno mostrato un calo di circa il 2 per cento.

Una procedura fallimentare su quattro, aperta tra l’inizio di gennaio e la fine di marzo, ha riguardato aziende che operano nel commercio (+24 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013). In crescita anche i fallimenti nell’industria manifatturiera, un comparto in cui il fenomeno era in calo nel 2013: nel primo trimestre del 2014 si contano 763 fallimenti di imprese industriali, il 22,5 per cento in più dell’anno precedente. Allo stesso modo, anche l’edilizia ha fatto registrare un incremento rispetto al dato 2013: +20,1 per cento corrispondenti a 771 nuove procedure avviate.

Dal punto di vista geografico, l’aumento dei default riguarda tutte le aree del Paese: in misura maggiore, rispetto alla media nazionale, nel Nord Ovest (+22,8 per cento), nel Centro (+23,0 per cento) e nel Mezzogiorno (+27,8 per cento); sotto la media nel solo Nord-Est (+12,5). Il dettaglio dei dati regionali ci consegna la Lombardia, in termini assoluti, come la regione con il maggior numero di procedure fallimentari aperte (808), seguita a distanza da Lazio (364) e Toscana (293). Le uniche regioni in cui i fallimenti appaiono in diminuzione sono la Basilicata (-17,6 per cento), il Molise (-9,1 per cento) e la Calabria (-2,4 per cento).

Quanto all’aumento delle domande di concordato, il rialzo, che ha portato il totale delle domande presentate nei primi tre mesi dell’anno a quota 577, è attribuibile ai forti incrementi osservati nell’industria manifatturiera (+53,8 per cento rispetto al primo trimestre 2013), nel commercio (+44,8 per cento) e nelle costruzioni (+28,9 per cento).

(Credit: TMNews)