Russia, ‘Operazione Indietro tutta’. Primo Maggio in pompa magna sulla Piazza Rossa. Addavenì baffone…

Visto che la Crimea è tornata russa, allora val la pena tornare ad antiche abitudini sovietiche: a Sergei Chernov, presidente della federazione sindacale di Mosca, veniva quasi il coccolone dall’emozione…

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Mosca – “Proletari di tutto il mondo unitevi”. L’appello caro alla tradizione socialista e comunista risuonerà di nuovo sulla piazza Rossa di Mosca il prossimo Primo Maggio, dove si terrà il primo corteo di lavoratori dal 1991.

La Crimea è tornata alla Russia e i sindacati tornano sulla piazza Rossa“, ha esclamato con un entusiasmo da Ventesimo secolo Sergei Chernov, presidente della federazione sindacale di Mosca. Il Primo Maggio è sempre stato una data simbolica per l’Unione Sovietica, fin dai tempi della Rivoluzione bolscevica. Negli ultimi anni del regime comunista, prima del collasso dell’Urss, il programma si era fatto molto elaborato: soldati, capi di partito, studenti, contadini, operai e atleti si trovavano, chiamati dal partito o spontaneamente, a marciare insieme in punta d’orgoglio ideologico e nazionalista. Il prossimo Primo Maggio sarà forse evidente quest’ultimo risvolto, sottolineato dai fatti ucraini e da una Russia che si riappropria di un pezzo di quanto perduto a partire dal 1991.

Così sarà anche per la Festa dei lavoratori, relegata fino a ieri nelle strade secondarie della capitale russa. “Quest’anno“, ha spiegato Alexander Shershukov, presidente dell’Unione del partito del Lavoro, “la manifestazione sarà anche antifascista, vista la situazione ai nostri confini“. Una forma di omeopatia politica, si potrebbe rispondere al compagno Shershukov.

Il presidente rurro Vladimir Putin gradirà senz’altro: fu proprio il capo del Cremlino, lo scorso anno, a togliere la polvere dalla medaglia per gli “Eroi del Lavoro“, consegnata ai tempi dell’Urss da Stalin, e a consegnarla agli Stakanov del XXI Secolo.

Hазад в будущее (Ritorno al futuro)?

(Credit: AGI)