Morte Magherini, indagati i quattro carabinieri per omicidio preterintenzionale e cinque sanitari per omicidio colposo

Dopo la denuncia dei familiari, la Procura di Firenze ha inviato gli avvisi di garanzia ai quattro militari dell’Arma e ai cinque sanitari, accogliendo le tesi della famiglia

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Firenze – Sono indagati i quattro carabinieri intervenuti per arrestare l’ex calciatore della Fiorentina Riccardo Magherini, morto nella notte del 3 marzo scorso a Firenze, in circostanze ancora tutte da chiarire, mentre veniva arrestato. I quattro militari dell’Arma, è trapelato da fonti investigative, sono stati iscritti dalla Procura di Firenze nel registro degli indagati e sarebbero accusati di omicidio preterintenzionale.

La Procura ha indagato anche i cinque sanitari che arrivarono in ambulanza in Borgo San Frediano – dove avvennero i fatti – per prestare i soccorsi dopo la richiesta d’aiuto inviata proprio dai carabinieri. Per loro l’accusa sarebbe di omicidio colposo.

All’iscrizione nel registro dei nove indagati, con l’invio degli avvisi di garanzia, si sarebbe arrivati anche in seguito alla ricostruzione della sequenza di oltre 50 minuti di telefonate che precedono, accompagnano e seguono l’arrivo dei carabinieri (ore 1,15) e dei soccorritori (1,33). Gli investigatori hanno ascoltato le conversazioni tra le centrali operative sanitarie e dell’Arma.

Il legale della famiglia, l’avvocato Fabio Anselmo, presente due giorni fa nella sala “Caduti di Nassiriya” in Senato durante la conferenza stampa sul caso Aldrovandi, ha espresso la propria soddisfazione per la svolta nell’inchiesta. “Abbiamo finalmente degli indagati. Questo vuol dire che non siamo di fronte a dei fantasmi ma a delle persone che sono state individuate”.

Giovedì scorso è stata resa nota anche la denuncia presentata alla procura di Firenze da Guido e Andrea Magherini, padre e fratello di Riccardo. “Riccardo risulta essere stato immobilizzato con un uso della forza non previsto e contemplato nelle tecniche di immobilizzazione delle forze dell’ordine, fra cui: presa e stretta del collo con le mani; calci quantomeno ai fianchi/addome anche nel momento in cui era già steso prono a terra; prolungata pressione di più agenti sul suo corpo, compreso il tronco, in posizione prona sull’asfalto“. I familiari di Magherini, assistiti dall’avvocato Fabio Anselmo, hanno chiesto che i carabinieri intervenuti quella sera fossero accusati di omicidio preterintenzionale e i sanitari di omicidio colposo.

Nella denuncia i familiari sostengono che “nel lungo arco temporale iniziato ‘qualche minuto prima’ che arrivasse la prima ambulanza fino a quando è arrivata la seconda ambulanza con l’avvio delle manovre di soccorso (almeno 15 minuti), Riccardo era già divenuto totalmente silenzioso e immobile (si veda fra gli altri la significativa deposizione di Gerini, sentito a investigazioni difensive: “il ragazzo era diventato silenzioso certamente prima che arrivasse l’ambulanza”)”.

A fronte di tale silenzio e immobilità, che aveva destato la preoccupazione degli astanti circa il suo stato di salute – si legge ancora nella denuncia dei familiari – i quattro militari intervenuti hanno invece deciso di continuare a tenere Riccardo immobilizzato nella medesima posizione, continuando altresì ad esercitare pressione sul dorso”.

Secondo i familiari di Magherini inoltre “i primi sanitari intervenuti, come i quattro carabinieri, nel lungo periodo di attesa dell’ambulanza con il medico, pur non essendo riuscita la valida acquisizione dei parametri vitali proprio in ragione della immobilizzazione con le manette dietro la schiena di Riccardo (risultato nullo il risultato del saturimetro), non hanno provveduto nemmeno a rimuovere Riccardo da quella posizione (peraltro con l’addome scoperto appoggiato sull’asfalto freddo) né a liberarlo dalle manette, al fine di consentirgli quantomeno una migliore respirazione”.

(Adnkronos)