Ucraina: offensiva di Kiev a Est. Odessa, 38 morti in un incendio

Nella prima giornata di scontri tra forze armate ucraine e insorti separatisti filo-russi ci sono stati complessivamente 49 morti

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Mosca – Le autorità ucraine “smettano di uccidere i propri cittadini, altrimenti il futuro del Paese potrebbe diventare veramente triste”. Lo ha scritto su Facebook il primo ministro russo, Dmitry Medvedev, sottolineando che l’uso della forza contro i civili nel sud-est dell’Ucraina è “un segno di incapacità criminale”.

Nell’est dell’Ucraina oggi la tensione è sfociata in battaglia e arrivano i primi morti a Slavyansk, dove all’alba è scattata un’offensiva su larga scala delle forze ucraine contro i miliziani filo-russi. Il presidente ad interim ucraino, Oleksander Turchiynov, ha dato notizia dell’uccisione di diversi militanti (tre ribelli e due civili secondo i separatisti) ma ha ammesso che l’avanzata procede più a rilento di quanto Kiev avrebbe sperato. I separatisti hanno anche abbattuto due elicotteri Mi-24 in missione di pattugliamento, uccidendo due piloti. Colpito anche un terzo elicottero, con un soldato ferito.

Al termine di una giornata di scontri e violenze il bilancio ufficiale delle vittime in Ucraina è di almeno 49 morti.

A Slavyansk hanno perso la vita tre ribelli, due civili, e due piloti di altrettanti elicotteri abbattuti dagli insorti. A Odessa, ha riferito il governo di Kiev, sono morte almeno 38 persone: una trentina intossicata o asfissiata dal fumo di un incendio nella sede dei sindacati, appiccato dai separatisti. Poche ore prima nella città portuale sul Mar Nero vi erano stati violenti scontri tra filorussi e lealisti: in quelle violenze almeno quattro persone avevano perso la vita.

Furiosa, Mosca ha avvertito che l’operazione porterà l’Ucraina alla “catastrofe” e che comunque rappresenta il “colpo di grazia” all’accordo del 17 aprile a Ginevra per ricercare una soluzione politica. Nel frattempo la Russia ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, la tredicesima dall’inizio della crisi.

Scontri fra separatisti filorussi e lealisti sono avvenuti anche a Odessa, città portuale sul Mar Nero, con un morto. Vicino a Donetsk i ribelli hanno sequestrato un centro di controllo ferroviario, di fatto bloccando il movimento dei treni. Il Cremlino ha fatto sapere che il presidente Vladimir Putin è aggiornato minuto per minuto su quello che sta accadendo e ha inviato un suo emissario nell’area, Vladimir Lukin, per negoziare il rilascio degli osservatori dell’Osce. Le truppe ucraine sui blindati hanno preso posizione alla periferia, ma i ribelli ancora controllano la gran parte della città: le truppe ucraine hanno preso il controllo – assicura Kiev – di nove posti di controllo.

Secondo Kiev, il fatto che siano stati abbattuti due elicotteri è la prova che forze “straniere” partecipano alla difesa della città, “specialisti militari con alta preparazione, e non cittadini locali pacifici che hanno imbracciato le armi come sostengono le autorità russe“.

Turchiynov ha riferito che nella notte “sabotatori russi” hanno anche tentato di infiltrarsi lungo il confine. Toni forti, dunque, che fanno temere l’avvicinarsi della resa dei conti, considerato che Mosca ha decine di migliaia di uomini ammassati al confine. Per ora Mosca sembra intenzionata a usare la leva del gas: Gazprom ridurrà la fornitura di gas all’Ucraina a partire dal prossimo mese di giugno se entro la fine di maggio Kiev non comincerà a pagare i suoi debiti.

E mentre in Lituania sono arrivate 5 navi della Nato, le autorità ucraina hanno proibito alle compagnie aeree russe di volare su Donetsk e Kharkiv. La Commissione Europea ha fatto sapere di seguire gli eventi “con crescente preoccupazione” e non esclude altre sanzioni.

Il presidente americano ha ammonito la Russia: se Mosca interferisse nelle elezioni del prossimo 25 maggio in Ucraina, arriverebbero “dure sanzioni” che avrebbero conseguenze sulla crescita e sull’economia di Mosca. L’annuncio di Obama è avvenuto al termine dell’incontro con Angela Merkel, cancelliera tedesca, alla Casa Bianca. Obama ha spiegato che con Merkel c’è piena sintonia nelle azioni da intraprendere contro la Russia, ma poi ha rivolto un appello a Mosca affinché sfrutti la sua influenza sulle milizie filo-russe in Ucraina per far sì che si arrendano.

Nel corso della conferenza stampa tenuta al termine dell’incontro con Angela Merkel, il presidente Obama aveva peraltro osservato come la presenza e l’uso sul terreno di armi di particolare importanza e di missili terra-aria da parte di milizie filo-russe in Ucraina, dimostrerebbe che quanto sta avvenendo nell’Ucraina orientale non è una rivolta spontanea. ” È ovvio al mondo che questi gruppi sostenuti dalla Russia non sono manifestanti pacifici, ma sono miliziani armati pesantemente“, ha affermato Obama.

(Fonte AGI)