Expo, il cardinale Parolin a Torino: ‘Raddoppiare gli sforzi per combattere la corruzione’

Il segretario di Stato Vaticano al Salone del libro di Torino: ”Non bisogna mai abbassare la guardia”. Expo, lunedì al via interrogatori. Maroni: ”Sala vada avanti” . La bufera sugli appalti, legati alla prossima Esposizione universale, ha portato a 7 arresti. Renzi: ”Niente sconti, la politica faccia un passo indietro”. Pm: ”Una cupola per gestire gli appalti”

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Torino – “La corruzione fa parte del male che c’è nel mondo. Quindi proprio perché c’è sempre il pericolo che risorga dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per combatterla, per assicurare trasparenza e comportarci bene“. Queste le parole del segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, a margine della sua partecipazione al Salone del libro di Torino, sulle vicende degli ultimi giorni.

A chi gli domandava se gli sforzi di questi ultimi anni sono stati vani, il cardinale Parolin ha aggiunto: “sono serviti, l’impegno che c’è stato in questi anni è entrato nelle coscienze. Però finché esiste il mondo il male continua ad avere i suoi effetti, questo non è per giustificare ma per dire che è la realtà umana. Non bisogna mai abbassare la guardia, questo è il messaggio che ci deve arrivare da queste vicende di cui siamo protagonisti“.

Parolin, a chi gli ha chiesto se – dopo le recenti vicende che hanno coinvolto l’Expo – la Chiesa conferma l’intenzione di partecipare alla manifestazione, ha risposto: “non so rispondere direttamente, ma credo che il nostro impegno continuerà, anche perché il tema dell’alimentazione, come sappiamo, è un tema che ci interessa e ci riguarda direttamente e sta molto a cuore anche al Papa“.

Lunedì la commissione parlamentare antimafia sentirà il commissario di governo per l’Expo, Giuseppe Sala. L’audizione, riferisce una nota, era già stata programmata dalla presidente, Rosy Bindi, dopo la diffusione di notizie sulla diminuzione dei controlli preventivi antimafia per accelerare il completamento dei lavori per l’Expo, e a questo tema si aggiungerà anche quello delle recenti e passate operazioni della magistratura che hanno portato all’arresto di dirigenti di vertice della struttura.

Capisco l’amarezza di essere tradito dal suo più stretto collaboratore“, ma l’Ad Giuseppe Sala deve “andare avanti perché ci sono le condizioni“, aveva detto ieri il presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, sostenendo il Commissario unico di Expo 2015 all’indomani della bufera giudiziaria che ha portato a sette arresti per la gestione degli appalti legati all’Esposizione universale che si terrà a Milano nel 2015.

L’ho sentito ieri, era molto scoraggiato ma gli ho ribadito la mia fiducia e quella di Regione Lombardia“, Maroni ha aggiunto all’uscita dal faccia faccia con il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, a Palazzo Marino. Il Governatore lombardo ha formulato l’auspicio che “Expo non sia a rischio. Certo è un brutto colpo, perché non è stato arrestato uno qualsiasi, ma il direttore dei lavori nell’area e quindi quello che governava tutto“. Il “governatore” della Lombardia ha sottolineato  che Sala, “era veramente sorpreso” per il coinvolgimento di un “suo uomo di fiducia, il suo più stretto collaboratore. E quindi è stato il primo a essere sorpreso“. Poi ha precisato: se Sala “non si era accorto” del coinvolgimento di di gente che gli era vicina, “chi altro poteva accorgersene?“. “Adesso però quello che è successo è successo e bisogna ripartire subito nominando il sostituto“, ha aggiunto, “perché c’è il fattore tempo che incide“.

Abbiamo reciso nel più breve tempo possibile i rami malati per consentire ad Expo di ripartire al più presto“, ha spiegato due giorni fa il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati. Gli indagati devono rispondere di associazione a delinquere, corruzione, turbativa d’asta, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

(Adnkronos)