Pordeone, l’imbecillità dei pregiudizi: un uomo di origine marocchina soccorre una donna accoltellata, ma rischia il linciaggio

L’uomo è stato salvato da agenti della Polizia di Stato, che hanno arrestato il vero aggressore

Pordenone – Un uomo di nazionalità marocchina ha rischiato di essere linciato dalla folla a Pordenone in occasione dell’Adunata nazionale degli alpini, perché scambiato per l’accoltellatore di una donna. Il maghrebino era invece intervenuto a soccorrere la ferita, ma è stato a sua volta ferito e ha riportato lesioni guaribili in 15 giorni.

In base alla ricostruzione fornita dalla polizia R.M., 45 anni e residente a Pordenone era ubriaco e ha ferito con una coltello la donna italiana, la quale ha riportato lesioni guaribili in 7 giorni.

Il ferimento è avvenuto all’alba in piazza XX Settembre, presso il bar ‘Queen’ dove era scoppiato una lite per futili motivi. Sul posto, allertati da una telefonata al 113 sono arrivati agenti della Squadra mobile, che hanno arrestato l’aggressore, ma poi hanno dovuto chiamare dei colleghi in soccorso, per mettere in salvo il marocchino, intorno al quale si era radunata una folla di circa 200 persone, che lo ha ricoperto di insulti e stava per passare alle vie di fatto: senza motivo.

Quando le volanti della Polizia di Stato sono arrivate sul posto hanno dovuto occuparsi anche di un danneggiamento, perché qualcuno ha tagliato con un coltello il pneumatico di una delle “Pantere” intervenute. Indagini sono in corso per individuare “l’eroe”, probabilmente già individuato.

È superfluo osservare che farsi trascinare dai pregiudizi può causare danni, più che soluzioni. Le persone vanno valutate per quel che sono, non per il luogo di nascita o, meglio, per l’idea che ci facciamo di una certa parte del mondo. Questo perché a nostro avviso le persone perbene sono cittadine del mondo, ma sono i farabutti ad avere la visibilità. Purtroppo, ancora oggi “fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce“.

(Credit: Adnkronos)