Le rivelazioni di Timothy Geithner sulla ‘rimozione’ di Silvio Berlusconi. Forza Italia all’attacco

L’ex ministro del Tesoro Usa rivela: nel 2011 funzionari Ue ci chiesero far cadere Berlusconi. Fi sul piede di guerra. Da Brunetta interpellanza a Renzi: “C’è stato un attentato alla sicurezza nazionale e alla democrazia”.”Ci fu complotto, governo chiarisca”. Ue: “No comment”

L'ex Segretario di Stato al Tesoro Usa Timothy Geithner

Roma – Nell’autunno del 2011, in piena crisi dell’euro, alcuni “funzionari” europei avvicinarono l’allora ministro del Tesoro Usa Timothy Geithner, proponendogli un piano per far cadere il premier italiano Silvio Berlusconi. E’ quanto scrive lo stesso Geithner nel suo libro ‘Stress Test‘, in uscita in questi giorni, del quale ‘La Stampa’ anticipa alcuni passaggi. “Ad un certo punto, in quell’autunno, alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell’Fmi all’Italia, fino a quando non se ne fosse andato“, scrive Geithner. L’Amministrazione Usa, tuttavia, rifiutò di prendere parte al ‘complotto’, puntando sul presidente della Bce Mario Draghi per salvare l’Eurozona e con essa l’economia globale. “Parlammo al presidente Obama di questo invito sorprendente – scrive ancora Geithner – ma per quanto sarebbe stato utile avere una leadership migliore in Europa, non potevamo coinvolgerci in un complotto come quello. ‘Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani, io dissi“.

UE: “NO COMMENT” – Nessun commento dalla Commissione europea: “Sono stati scritti molti libri e sono uscite molte interpretazioni” degli eventi accaduti durante la fase più acuta della crisi del debito in Europa, ha affermato una portavoce.

FORZA ITALIA INSORGE – Forza Italia però è sul piede di guerra e pretende chiarimenti. Il presidente dei deputati, Renato Brunetta, ha presentato un’interpellanza al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per sapere se il Dipartimento delle informazioni per la sicurezzasia a conoscenza dei fatti” raccontati nel saggio dell’ex ministro del Tesoro degli Stati Uniti e quali iniziative il premier “intende adottare per chiarire chi erano i ‘funzionari’ europei citati da Geithner, e da quale autorità erano stati inviati per veicolare un messaggio così pericoloso da costituire un vero e proprio attentato alla sicurezza e alla democrazia del nostro Paese, ferma restando la volontà dell’interpellante di richiedere la costituzione di una specifica Commissione di inchiesta parlamentare sul punto“.

Geithner – scrive Brunetta – rivela nuove e inquietanti informazioni in merito al complotto organizzato contro Berlusconi per favorire l’ingresso di Mario Monti a Palazzo Chigi, ovvero di un tecnico scelto ad hoc per agevolare le misure imposte da Bruxelles. Nel ripercorrere la disastrosa situazione finanziaria che spinse a progettare il complotto, l’ex ministro statunitense racconta di essere stato avvicinato da alcuni funzionari europei (nel testo scrive ‘officials’, parola che indica alte burocrazie o personalità legate ai governi) nell’autunno del 2011, proponendo un piano per far cadere il premier italiano Berlusconi“.

Nell’interpellanza Brunetta riporta stralci di un articolo di Peter Spiegel sul ‘Financial Times‘, del libro di Alan Friedman, “Ammazziamo il gattopardo“, del libro di Josè Luis Rodriguez Zapatero, “Il dilemma: 600 giorni di vertigini“, e infine del suo libro “Il grande imbroglio“, in cui racconta, con dovizia di particolari, le vicende del 2011. “Pare evidente e quanto mai urgente – scrive ancora Brunetta – chiarire quanto avvenuto nel corso del 2011, data la delicatezza della questione, che incide direttamente sulla democrazia (visto che l’obiettivo del complotto richiamato era un governo democraticamente eletto dai cittadini italiani nella primavera del 2008), nonché sul sistema di sicurezza del nostro Paese“.

Per Giovanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi e candidato di Forza Italia alle elezioni europee, le prove di un complotto architettato per far cadere il governo Berlusconi nel 2011, “stanno aumentando di giorno in giorno. Quello che era sotto gli occhi di tutti si sta concretizzando con una serie di autorevoli testimonianze“. “Il Governo Berlusconi – prosegue Toti – dava molto fastidio per il suo atteggiamento di difesa strenua degli interessi italiani e molti si sono adoperati per sostituirlo con un governo più morbido, come poi si è rivelato il governo Monti“. Secondo Toti sarebbe ora “opportuno ricondurre la politica italiana sulla strada da cui è stata deviata, non per volontà degli elettori ma per una serie di poteri forti e cancellerie straniere“.

Sulla stessa linea Paolo Romani, presidente dei senatori di Fi-Pdl. “Il sigillo a quella che ormai si può a tutti gli effetti definire una cospirazione internazionale, dopo le precedenti rivelazioni di Alan Friedman, arriva nientemeno dall’ex ministro del Tesoro statunitense, Timoty Geithner, il quale certifica definitivamente l’avvenuta sostituzione del governo Berlusconi, scelto dai cittadini attraverso il voto, con il tecno-esecutivo (gradito a Napolitano e a Bruxelles) dell’ex commissario europeo, non ancora senatore a vita, Mario Monti“.

(Adnkronos/Ign)