L’operazione “Dignità della Libia” non è finita. Bilancio dell’attacco contro Ansar as-Sharia tra 14 e 24 morti

Nei raid dell’aviazione e nelle incursioni dei reparti speciali e delle truppe del generale Khalifa Belqasim Haftar, che avrebbe il sostegno di una parte corposa dell’esercito, ferite tra le 91 e le 146 persone

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Secondo i media libici, il bilancio dell’attacco condotto ieri a Bengazi contro le milizie islamiste di Ansar al-Sharia e la “Brigata dei martiri 17 Febbraio” sarebbe pesante, ma l’operazione – ancora in corso – promette di determinarne uno ancora più grave, se i jihadisti non deporranno le armi e si consegneranno alle truppe libiche, che hanno affiancato la milizia del generale Khalifa Haftar.

Fonti ospedaliere hanno indicato in 16 morti il risultato degli attacchi portati con aerei ed eliccotteri, mentre altre fonti non verificate parlano addirittura di 24 deceduti. I feriti oscillano tra 91 – secondo la valutazione del Bengazi Medical Center – e i 146 citati da altre fonti non verificate.

Il generale Khalifa HaftarVittime e feriti sarebbero stati registrati tra le forze di Haftar, trattati al Mary Hospital. L’Hawari Hospital, invece, che si trova nelle vicinanze del centro degli scontri, secondo il Lybia Herald ha deciso di spostare i pazienti dei reparti di cardiologia, per liberare posti letti necessari ad accogliere feriti negli scontri.

L’agenzia di stampa ufficiale della Libia, LANA, ha invece dato un numero più attenuato dei morti e dei feriti. Secondo LANA, un membro di Ansar al-Sharia sarebbe rimasto ucciso e quattro altri jihadisti sarebbero rimasti feriti in un attacco aereo nella base che presidiavano. Secondo l’agenzia LANA, miliziani della Brigata 17 Febbraio sarebbero riusciti ad abbattere un elicottero di attacco, ma di tale notizia non c’è alcuna conferma da fonti indipendenti.

Tra i morti, anche alcuni civili, come Khalifa Juma El Madoli, un sedicenne di Hay Shuhada Al-Zawia, nel distretto di Leithe, ucciso da un proiettile tracciante della contraerea, mentre stava guardando al di fuori della finestra. Il fatto avrebbe generato la reazione dei vicini, che – arrabbiati – avrebbero deciso di supportare le forze del generale Haftar, supportate dall’aviazione libica e da buona parte dei comandanti dell’esercito.

Nonostante le critiche del governo, sforzatesi di precisare che l’operazione militare non ha ‘avallo del governo stesso, Haftar avrebbe confermato il supporto dei comandati dei reparti dell’esercito e dell’aviazione, che condividono l’obiettivo del generale di sradicare i movimenti insurrezionali di matrice islamista.

Tutte le forze della riserva sono mobilitate”, ha dichiarato Haftar, citato dal quotidiano britannico The Guardian, secondo cui il generale con forti connessioni con ambienti di intelligence statunitensi avrebbe chiarito la posta in gioco: “se falliamo oggi, i terroristi vinceranno”.

La città è sotto assedio e si prepara a vivere oggi un’altra giornata difficile. Negozi chiusi e strade bloccate, con carri armati per le strade e camionette usate come mezzi militari. Le connessioni web sono state per tutta la giornata chiuse, probabilmente a causa di un corto circuito. La popolazione civile semplicemente cerca di scampare agli effetti dei bombardamenti e della risposta dei miliziani vicini ad al-Qaeda. In attesa di tempi migliori

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