È morto Gordon Willis, direttore della fotografia de Il padrino e Manhattan

Si è spento ieri a 82 anni Gordon Willis, uno dei più grandi e stimati direttori della fotografia di Hollywood

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Il celebre scatto di Willis nel bianco e nero di “Manhattan” di Woody Allen

Gordon Willis è morto ieri, a 82 anni, con alle spalle una carriera nel mondo della fotografia costellata di successi; a lui si devono infatti vere e proprie perle cinematografiche a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, capolavori di raffinata bellezza e ricerca sperimentale che portarono al successo molti dei film ai quali prese parte. 

L’esordio nel 1970 con End of the Road, presentato al 23° Festival di Cannes, sempre nello stesso anno arrivano The Landlord e Loving, ma è nel 1972 che la sua fama raggiunge il suo primo meritato successo grazie alla direzione della fotografia di The Godfather, di Francis Ford Coppola (con cui poi tornerà a collaborare nei successivi due capitoli della trilogia); del 1976 è All the President’s Men, nel 1977 conosce Woody Allen, con il quale instaurerà una lunga collaborazione che durerà fino al 1985 (anno di The Purple Rose of Cairo): memorabile il suo lavoro in Annie Hall, indimenticabile il bianco e nero di Manhattan, pellicola ormai entrata nell’immaginario collettivo e che grazie all’opera di Willis diventa ancor più riconoscibile al pubblico americano e a chi guarda l’America dall’esterno. 

Gordon Willis riceve l'Oscar onorario nel 2010
Gordon Willis riceve l’Oscar onorario nel 2010

Candidato all’Oscar nel 1984 (Zelig) e nel 1991 (The Godfather: Part III), non si è mai aggiudicato la fatidica statuetta se non alla carriera nel 2010. 

Nel 1980 tentò la carta della regi, con Windows, ma gli scarsi giudizi della critica lo convinsero a non ripetersi. Dei film per i quali collaborò ben tre hanno ottenuto l’Oscar al miglior film (The Godfather, The Godfather: Part II, Annie Hall), mentre per sei volte è valso l’Oscar a uno degli attori coinvolti (Jane Fonda, Marlon Brando, Diane Keaton, Robert De Niro, Jason Robards e John Houseman); incredibilmente proprio per questi film non venne mai nominato come miglior fotografo. 

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