Exit poll Europee in Olanda, a sorpresa crolla destra populista

Al voto oggi anche il Regno Unito, chiude l’Italia domenica. Le prime proiezioni complessive dopo le 23

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Roma – Il partito della destra populista olandese di Geert Wilders esce dalle urne con un pessimo risultato, secondo i primi exit poll del voto per il Parlamento europeo in Olanda diffusi dalla radio Nos. Il partito di Wilders avrebbe raccolto il 12,7% dei voti (-4,3%) attestandosi al terzo posto dietro ai cristianodemocratici e alla sinistra liberale, entrambi in calo ma attorno al 15%. Lo riporta l’edizione online del “Die Welt”, citando l’exit poll dell’istituto Ipsos che ha intervistato 60mila elettori all’uscita delle urne. Gli olandesi eleggono 26 eurodeputati.

Con le urne aperte in Olanda e Regno Unito, oggi, sono cominciate le operazioni di voto delle elezioni europee, che continueranno domani con Irlanda e Repubblica ceca, sabato con la Slovacchia (e per il secondo giorno ancora la Repubblica ceca), e domenica tutti gli altri paesi membri dell’Ue, compresa l’Italia.

L’Europarlamento uscente aveva 766 deputati, ma il totale degli eletti sarà ridimensionato a 751 con la nuova legislatura, come prevede il Trattato di Lisbona. Si vota nei 28 Stati membri con una ripartizione di eletti per paese che non è direttamente proporzionale alla popolazione (nei paesi più piccoli ci vogliono molti meno voti che in quelli più grandi per eleggere un deputato). L’Italia avrà 73 eurodeputati, come il Regno Unito, e uno in meno della Francia, mentre in Germania gli eletti saranno 96. In tutto, sono state presentate 948 liste per 16.351 candidati.

Le prime proiezioni complessive, con percentuali e seggi, basate sui risultati reali dei paesi in cui si è votato prima e integrate da stime elaborate in base agli exit poll, dovrebbero essere comunicate poco dopo le 23 di domenica, quando le urne saranno state chiuse nell’ultimo paese (l’Italia), durante la “notte elettorale” organizzata a Bruxelles dal Parlamento europeo. Seguiranno reazioni “dal vivo” da parte dei leader candidati e dei presidenti dei gruppi politici, molti dei quali saranno presenti a Bruxelles.

Già alle 18, comunque, ci sarà una prima pubblicazione di exit poll provenienti da 17 paesi (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Svezia), seguita alle 22 da stime più complessive e aggiornate, sempre in base agli exit poll. Alle 21 ci sarà una prima stima del tasso di affluenza alle urne (l’ultima volta, nel 2009, era stato del 43%).

Si prevede che le prime proiezioni complessive davvero affidabili arriveranno fra la mezzanotte e le 2 del mattino di lunedì. Alle 4 ci sarà un nuovo aggiornamento, poi una pausa di due ore e poi un altro aggiornamento alle 6 del mattino. A quel punto la composizione del nuovo Parlamento europeo dovrebbe essere conosciuta almeno a grandi linee, anche se alcuni paesi (e in particolare l’Irlanda) non comunicheranno i risultati finali prima di qualche giorno ancora.

Il conteggio finale sarà naturalmente più semplice nei paesi con sistemi elettorali che prevedono le liste bloccate (Francia, Germania, Ungheria, Portogallo, Romania, Spagna e Regno Unito, ma senza l’Irlanda del Nord), e più lungo e complesso nei 20 paesi, tra cui l’Italia, in cui è possibile esprimere le preferenze. Da notare che in 14 paesi c’è una soglia di sbarramento: dell 1,80% a Cipro, del 3% in Grecia, del 4% in Austria, Italia e Svezia, e del 5% in Repubblica ceca, Francia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Polonia, Romania, Slovacchia e Croazia. In Germania, la Corte costituzionale di Karlsruhe ha abrogato la soglia del 3%, prima esistente.

(TMNews)