Iraq: Peshmerga curdi hanno ripreso il pieno controllo di Kirkuk, ma ministro curdo della sicurezza sfugge ad attentato
Contrattacco delle forze curde contro l’ISIL nell’Iraq settentrionale. Mustafa illeso, morto un membro della sua scorta. Mosca critica la politica statunitense in Iraq: “un totale fallimento”
Kirkuk – Le forze di sicurezza del Kurdistan iracheno, i noti Peshmerga, sono rientrate nel pieno controllo di Kirkuk, nel nord dell’Iraq, dopo aver espulso i miliziani dell’ISIL (Islamic State of Iraq and Levant) entrati in città grazie al ritiro delle forze armate di Baghdad.
La notizia è stata confermata da un portavoce dei Peshmerga. Kirkuk si trova in un’area contesa tra le autorità di Baghdad e quelle di Erbil, ma da qualche giorno è sotto attacco delle milizie jihadiste islamiche del gruppo affiliato ad al-Qaeda, che negli scontri con i Peshmerga avrebbero subito la perdita di 17 uomini tra i loro miliziani.
Ieri era stata conquistata Mossul, dalla cui area sono fuggiti almeno 500mila abitanti, terrorizzati dalle esecuzioni sommarie e dalla brutalità riportate dalle agenzie di stampa internazionali.
Nel frattempo, il generale dei Peshmerga Shirko Rauf ha confermato che il ministro della sicurezza del Kurdistan iracheno Jaafar Mustafa è sfuggito miracolosamente a un attentato, da cui è sopravvissuto illeso, ma che è costato la vita a un membro della sua scorta.
L’attentato – simile nella tecnica a quelli effettuati dai talebani in Afghanistan – è avvenuto nel governatorato di Kirkuk, dove il Jaafar Mustafa si era recato per visitare le unità di Peshmerga che avevano riconquistato il capoluogo. Al rientro, una bomba collocata sul ciglio della strada al passaggio dell’autocolonna, uccidendo un peshmerga.
Questa sera il Consiglio di Sicurezza dell’ONU si occuperà dell’invasione dell’Iraq settentrionale da parte delle forze qaediste dell’ISIL, che stanno modificando sul terreno a proprio favore la situazione e mirano a conquistare l’effettività del controllo territoriale per proclamare il Califfato Islamico del Levante sui territori di Iraq e Siria, unendo province già appartenute all’Impero Ottomano cui l’ISIL si ispira.
Sulla situazione corrente, in attesa della riunione al Palazzo di Vetro, si è espresso Serghej Lavrov, ministro degli Esteri russo. L’avanzata dell’ISIL in Iraq, secondo Lavrov, è la dimostrazione del fallimento totale dell’intervento anglo-americano nel Paese.
Il ministro degli Esteri di Mosca ha dichiarato all’agenzia Itar-Tass, citata dalla France Presse, che “quel che accade in Iraq è la prova del fallimento totale dell’avventura intrapresa prima di tutto dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna e di cui hanno definitivamente perso il controllo“, sottolineando perfino che “forse l’unità dell’Iraq è a rischio“.
Una dichiarazione forte, che però potrebbe nascondere una moderata disponibilità al compromesso per una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che desse il “via libera” a bombardamenti selettivi e mirati contro le forze qaediste, che sembrano avere una motivazione superiore a quella delle forze armate irachene nella conquista di territorio.
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Allora, penso cha la situazione odierna sia la seguente…
-considerando che dal 2001 al 2014 sono, già, morte migliaia di persone
(e “la guerra in Afghanistan” è la guerra al terrorismo-ufficiale, nella
quale sono coinvolte Nazioni alleate agli U.S.A. ed i “Talebani” sono i
nemici),
-considerando che dal 2001 al 2014, migliaia di persone sono state
torturate, stuprate, sfruttate ed umiliate (come chiunque può vedere nel
world wide web: ad esempio nei vari siti “bdsm tube” oppure in
“infernalrestraints.com”, “elnarcotube.com” ecc…):
1) Penso che sia importante tenere il controllo dell’Afghanistan (perchè
il controllo dell’ Afghanistan è lo scopo della “Guerra in
Afghanistan”: una guerra che il cittadino medio sta pagando, tramite le
tasse, dal 2001).
2) Penso che in nord Africa la situazione si sta normalizzando (perchè
la casta dei militari ha, finalmente, preso il controllo dell’Egitto:
Egitto che è confinante con l’Italia e con una Storia comune da
millenni).
3) Considerando che la riunione in Vaticano tra Papa
Francesco-Presidente di Palestina-Presidente di Israele dovrebbe
garantire un futuro di Pace nella zona del Mar Mediterraneo (Mar
Mediterraneo in cui l’Italia, geograficamente, è in mezzo a tutti gli
altri Stati-Mediterranei).
4) Spero che gli errori che sono stato compiuti dal 2001 al 2013 dagli
Stati alleati nella guerra in Afghanistan (tra cui l’Italia, come si può
vedere in ogni articolo, nel world wide web, riferito a questa guerra
infinita) non ci faranno perdere la “Guerra in Afghanistan” (ripeto: lo
scopo principale della guerra al terrorismo è il controllo
dell’Afghanistan, per cui stiamo pagando tasse superflue dal 2001 al
2014).
5) Sono convinto che se questi “Ribelli” avranno uno Stato (ad esempio,
da Bagdad ad Al Qagga) sia più semplice, in futuro trovare accordi
internazionali ed evitare ogni volta che c’è una polemica di dover
iniziare una nuova guerra (e magari se Israele volesse possedere tutto
il territorio di Israele, comprese moschee, Chiese, Muri sacri ecc…;
i Palestinesi potrebbero essere trasferiti nel nuovo Stato che si sta
creando negli ultimi giorni tra Al Raqqa e Baghdad).
6) Non dimentichiamoci che un Mondo in pace è nell’interesse di tutti
(e non dimentichiamoci che le guerre hanno un costo: non sono gratis!).