Immigrazione e traffico di esseri umani: arriva la fatwa di al-Azhar. “Gli scafisti sono peccatori, pagheranno”

Ahmad Mobid Abdel Karim, un esponente del Comitato dei grandi ulema dell’università islamica di al-Azhar, la più prestigiosa istituzione dell’Islam sunnita, a proposito dell erecenti tragedie con centinaia di migranti morti si è espresso con parole nette: la punizione che attende i trafficanti sarà commisurata alle conseguenze che hanno provocato

Il cortile interno dell'Università islamica di al-Azhar al Cairo, la più prestigiosa dell'islam sunnita
Il cortile interno dell’Università islamica di al-Azhar al Cairo, la più prestigiosa dell’islam sunnita

Il traffico di esseri umani, e quindi lo sfruttamento del fenomeno dell’immigrazione clandestina attraverso il mare, “è un modo di ingannare le persone e quindi è un peccato“. Questo il parere religioso di Ahmad Mobid Abdel Karim, esponente del Comitato dei grandi ulema di al-Azhar, la più prestigiosa istituzione dell’Islam sunnita, con sede al Cairo, a proposito delle recenti tragedie che hanno visto centinaia di migranti morire in mare, mentre cercavano di raggiungere le coste dell’Europa meridionale.

Chi fa il mediatore per il traffico di clandestini “è nel peccato e nell’errore e probabilmente non ha nemmeno verificato quel che ha promesso ai giovani migranti, ad esempio la garanzia di trovare un lavoro all’estero“, ha affermato il giureconsulto islamico in un’intervista rilasciata all’agenzia di stampa Aki-Adnkronos International, del Gruppo Giuseppe Marra Communications, in cui ha esortato “chiunque spinga con l’inganno altre persone a emigrare clandestinamente a porre fine a queste attività, soprattutto durante il Ramadan“.

La punizione che attende questi trafficanti sarà commisurata alle conseguenze che hanno provocato“, ha aggiunto il religioso, che ha ricordato anche che “emigrare per le vie clandestine è punito, tanto in Egitto quanto all’estero, e chi lo fa sbaglia, anche se muore in mare“.

Tuttavia, ha sottolineato, “alcuni lo fanno poiché ingannati dai mediatori, che promettono loro lavoro e soldi” e in tal caso “prima di parlare di peccato bisognerebbe valutare l’intenzione di cui sono animati” questi clandestini.

(Adnkronos)